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Emangioma infantile, si punta a una rete nazionale

Tumori benigni

Sanihelp.it – L’emangioma infantile è il tumore benigno più frequente nei bambini. Le sue cause sono ancora sconosciute ma si sospetta un’origine multifattoriale. I fattori di rischio potrebbero essere il genere femminile, l’età avanzata della madre, la placenta previa e la prematurità.


L’emangioma infantile appartiene alle anomalie vascolari, patologie dell’apparato circolatorio caratterizzate da un’estrema variabilità della sede, del tipo di tessuto o di organo colpito e classificabili in malformazioni vascolari del bambino e dell'adulto e in tumori vascolari.  

Si sviluppa in genere nelle prime settimane di vita del neonato, progredisce rapidamente per 3-6 mesi (talvolta fino a 24) per poi stabilizzarsi, fino a regredire in modo spontaneo entro qualche anno. La regressione è completa nel 60% dei bambini a 4 anni e nel 76% dei bambini a 7 anni.

Nelle forme superficiali l’emangioma si manifesta con la comparsa di lesioni rotondeggianti piatte e circoscritte di colorito rosso vivo, mentre nelle forme profonde le lesioni hanno un aspetto bluastro. 

In Italia sono circa 30-40.000 i bambini che nascono ogni anno affetti da emangioma infantile, ma nonostante la grande rilevanza sul piano medico e sociale, nel nostro Paese i centri di riferimento specifici per questa patologia sono troppo pochi.

«Nella maggior parte dei casi – ha dichiarato il Dottor Pietro Dalmonte, Responsabile del Centro Angiomi dell'Istituto Pediatrico Gaslini di Genova e Past President SISAV (Società Italiana per lo Studio delle Anomalie Vascolari) – l’emangioma infantile non richiede trattamenti poiché regredisce spontaneamente nell’arco di alcuni anni. Nel 12% di casi, invece, la localizzazione della lesione può determinare complicanze cliniche, estetiche e psicologiche anche severe: per esempio, in presenza di un emangioma posizionato su aree delicate come le palpebre, la bocca o le zone urogenitali, oppure per emangiomi presenti nelle vie aeree superiori e nel fegato. In tutte queste situazioni la diagnosi e l’avvio del trattamento terapeutico devono essere tempestivi poiché le lesioni, oltre a procurare una grave malformazione estetica, possono interferire con le normali funzioni vitali dell’organo e andare incontro a infezione o a ulcerazione».


Occorre dunque una rete nazionale di strutture specializzate e polispecialistiche che si faccia carico dei pazienti con emangioma e con malformazioni vascolari. Questo è uno degli obiettivi della SISAV.

«A oggi, nel nostro Paese i centri di riferimento che offrono ai piccoli pazienti con emangioma un percorso diagnostico-terapeutico globale con il coinvolgimento di vari specialisti come chirurghi vascolari, dermatologi, pediatri, otorinolaringoiatri, sono molto pochi. E questo impedisce alla patologia di essere prontamente e correttamente diagnosticata. È pertanto nostra intenzione favorire in Italia l’accreditamento e l’apertura di nuovi centri, in cui sia presente un team multidisciplinare che non può escludere lo psicoterapeuta per aiutare il bambino e i suoi genitori a superare un possibile disagio emotivo, soprattutto in presenza di lesioni molto evidenti e sfiguranti, come quelle sul volto», conclude il Dottor Dalmonte.

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