Sanihelp.it – Dopo la sentenza del tribunale di Ivrea, che ha condannato in primo grado l’INAIL a corrispondere una rendita vitalizia a un lavoratore al quale è stato diagnosticato un neurinoma benigno alla testa per aver usato, per 15 anni, il cellulare per più di tre ore al giorno, anche quello di Firenze ha riconosciuto il collegamento tra l'uso non corretto del telefono cellulare e l'insorgere di una malattia al nervo acustico.
Anche il giudice fiorentino ha infatti condannato l'INAIL, proprio come nel caso di Ivrea, a corrispondere una rendita da malattia professionale a un addetto alle vendite che per motivi di lavoro ha trascorso, per oltre 10 anni, 2-3 ore al giorno al telefono e che ora, a causa della patologia insorta, non sente dall’orecchio destro perché, durante l’intervento, gli è stato asportato il nervo acustico.
Il perito nominato dal tribunale e quello scelto dal lavoratore danneggiato hanno confermato«l'elevata probabilità di una connessione tra l'uso del telefono cellulare e la malattia insorta», scientificamente definita un neurinoma dell'ottavo nervo cranico.
Ora che sono state rese pubbliche le motivazioni, si apprende che il giudice di Firenze ritiene che l’uso intenso del telefono cellulare può provocare patologie professionali, causando invalidità permanente (che nel caso dell’addetto alle vendite è risultata del 16%).
Ma cosa dicono gli esperti? Dagli studi finora effettuati non risulta una chiara correlazione tra l’uso del cellulare e l’insorgenza di tumori, neppure oggi che tutti possiedono un cellulare e lo usano tranquillamente. Tuttavia, in attesa di altri studi più chiarificatori, si consiglia di usare gli auricolari per le telefonate particolarmente lunghe, e di evitare l’uso del telefono in automobile, per evitare di distrarsi e di incorrere in pesanti sanzioni.