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Talco e tumore: maxi risarcimento da pagare per JeJ

Tumori: prevenzione e terapie

Sanihelp.it – La Johnson & Johnson, portata in tribunale negli Usa da Stephen Lanzo, a causa di una diagnosi di mesotelioma da lui attribuito a 30 anni di uso di talco, dovrà pagare altri 80 milioni di dollari. Già la scorsa settimana una giuria aveva stabilito un primo risarcimento a Lanzo e alla moglie di 37 milioni di dollari. Lanzo, un banchiere del New Jersey, aveva fatto causa all'azienda nel 2016, dopo la diagnosi di tumore. Il mesotelioma è una patologia di solito collegata all’esposizione all’amianto e il talco è un minerale che si trova spesso vicino alle miniere di amianto, con possibilità dunque di contaminazione incrociata durante l’estrazione. Ora la corte ha riconosciuto anche i cosiddetti danni punitivi, cioè destinati a punire azioni non etiche o negligenti, portando così il risarcimento a 117 milioni di dollari (circa 95 milioni di euro).


Il 70% della somma dovrà essere pagato da Johnson & Johnson, il restante 30% da Imerys Talc, il suo fornitore. Lanzo ha sostenuto davanti alla corte di aver usato prodotti della Johnson & Johnson per decenni, e che proprio l'inalazione della polvere di talco avrebbe causato il suo mesotelioma, come riferisce la stampa statunitense.

Lanzo è il primo uomo ad aver fatto denuncia: in genere a chiedere un risarcimento sono donne colpite da tumore ovarico. Secondo la sua azione legale, le aziende erano a conoscenza di una possibile contaminazione, senza però fare nulla, mentre Johnson & Johnson ha replicato di aver condotto test a tappeto per assicurare che nessuno dei suoi prodotti a base di talco contenesse polvere d'amianto.

Le due aziende hanno già fatto sapere che presenteranno appello contro la decisione.

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