Sanihelp.it – Il linfedema è una malattia che fa registrare 40 mila nuove diagnosi in Italia, con dati in continua crescita, ma ancora poco conosciuta e riconosciuta dai pazienti. Per questo la prevenzione è scarsa e il tempo necessario per la diagnosi rende la cura più difficile. A complicare il quadro, la necessità di individuare i pochi centri specializzati in Italia, in grado di offrire il gold standard del trattamento del linfedema, all'insegna della multidisciplinarietà.
È questo il quadro che emerge dal Lymphedema Day 2025, evento in presenza e online organizzato presso il Palazzo ex Poste di Bari dalla Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica (SICPRE) il 6 marzo, in occasione del World Lymphedema Day.
Che cos'è il linfedema
Il linfedema è una malattia causata dall’accumulo di liquido (linfa) nei tessuti delle braccia o delle gambe che per questo appaiono gonfie. Può essere primario, se causato da anomalie congenite del sistema linfatico, oppure secondario, quando compare in conseguenza di alcune malattie o, più spesso, dalla rimozione chirurgica dei linfonodi, come in alcuni casi di tumore del seno, della cervice, dell'utero, delle ovaie, della prostata, melanomi e sarcomi. Il linfedema riduce la funzionalità dell’arto colpito (il braccio nel caso di asportazione dei linfonodi ascellari per tumore del seno, la gamba per asportazione dei linfonodi inguinali e pelvici per tumori ginecologici e urologici) rendendo difficile la vita quotidiana e di relazione del paziente. Può causare dolore, infezioni e problemi alla pelle. Di solito appare a distanza di 1-4 anni dalla chirurgia oncologica.
Come si cura il linfedema
La cura del linfedema prevede attenzioni e azioni in grado di favorire lo scarico della linfa verso la radice dell'arto, quali il controllo del peso, la fisioterapia ad hoc, il bendaggio elastico degli arti e l’utilizzo di indumenti compressivi su misura, da cambiare periodicamente.
«Negli stadi avanzati – spiega il padrone di casa dell'evento, il professor Giuseppe Giudice – è necessario ricorrere alla chirurgia, eseguita esclusivamente in centri specializzati, che ha lo scopo di collegare i vasi linfatici ostruiti a piccole venule. In questo modo, la linfa si scarica nel sistema venoso e il gonfiore si riduce».
Un'altra possibilità chirurgica è l'auto-trapianto di linfonodi e tessuto linfatico. In questo caso, l'intervento consiste nel prelevare dall'inguine, dal collo o dall'ascella tessuto linfatico o linfonodi che vengono poi trasferiti nell’arto colpito dal linfedema. «In entrambi i casi – dice ancora Giudice, professore ordinario di Chirurgia Plastica all'Università degli Studi di Bari e direttore UOC di Chirurgia Plastica e Centro Grandi Ustionati del Policlinico di Bari) – si tratta di supermicrochirurgia, che viene eseguita solo nei pochi centri italiani che hanno partecipato in collegamento online al Lymphedema Day 2025».
Oltre 8 anni fa, al Centro Linfedema di Bari è stata messa a punto una nuova tecnica mini-invasiva che prevede il prelievo di linfonodi dall’addome, con piccole cicatrici e senza procurare possibili linfedema secondari. I vasi dei linfonodi vengono collegati a piccoli vasi locali, migliorando nel tempo il drenaggio linfatico della parte malata
Perché, come e dove informarsi
«La diagnosi precoce del linfedema è fondamentale perché consente di evitare la progressione della malattia, preservando la qualità di vita di pazienti che, in molti casi, hanno già dovuto combattere il cancro – dice Maurizio Ressa, presidente SICPRE e direttore S.C. di Chirurgia Plastica IRCCS »Giovanni Paolo II» Istituto Tumori di Bari – . Il Lymphedema Day nasce proprio per raggiungere e informare i pazienti, proprio come le altre giornate SICPRE: il BRA Day per la consapevolezza della ricostruzione mammaria, il Post-Bariatric Day per il rimodellamento corporeo negli ex-obesi e il Summit sulle Mutilazioni genitali femminili per le vittime di questa pratica».
La registrazione del Lymphedema Day 2025, con la partecipazione dei centri italiani specializzati, è disponibile sul canale Youtube della SICPRE.