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Giornata Mondiale dell’Udito

Sanihelp.it – Il 3 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Udito e il claim indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quest’anno è Cambiare la mentalità: responsabilizzatevi per rendere la cura dell’orecchio e dell’udito una realtà per tutti!.


È fondamentale, infatti, adottare tutte le misure possibili per diffondere l’importanza della salute dell’orecchio e dell’udito per il futuro.

Per l’occasione  la Società Italiana di Neonatologia (SIN) promuove la lettura in TIN (Terapia Intensiva Neonatale)  per supportare il corretto sviluppo neurologico e sensoriale del neonato.

«La nascita prematura ed il ricovero in TIN interrompono la funzione di filtro esercitata dal grembo materno ed espongono il neonato ad una eccessiva stimolazione uditiva negativa- afferma il presidente della SIN prof. Massimo Agosti -Il neonato si trova in un periodo di estrema vulnerabilità e per questo promuoviamo la cura del neurosviluppo, personalizzata e centrata sul neonato e sulla sua famiglia, per la neuroprotezione del cervello, non solo attraverso la riduzione dello stress del neonato (mediante il contenimento dell’esposizione al rumore e la protezione del sonno), ma soprattutto incentivando il suo sviluppo e la relazione con i genitori. Il neonato è un essere hi touch, cioè sensibile a stimoli sensoriali e affettivi a elevato contatto. Leggere in TIN è terapeutico, per il bambino, ma anche per i genitori!»

Gli studi che evidenziano l’importanza dell’esposizione al linguaggio diretto al neonato dimostrano, infatti, che l’esposizione alle parole umane in TIN aumenta i vocalizzi già a partire dalla 32.ma settimana di gestazione; aumenta la stabilità neurovegetativa neonatale (frequenza cardiaca e respiratoria, livelli di ossigenazione), migliora la tolleranza alimentare e l’ansia parentale.

 

La lettura ad alta voce da parte dei genitori si rivela, quindi, una sicura strategia di intervento multisensoriale in Neonatologia ed in TIN, consentendo ai nati pretermine di progredire adeguatamente lungo la traiettoria di sviluppo.


Quotidianamente, sia durante la degenza in TIN, ma anche una volta a casa, i genitori dovrebbero leggere ai propri figli, per consentire loro il riconoscimento precoce della propria voce e altri input sensoriali provenienti dal contatto fisico, sensazioni olfattive e vestibolari che arricchiscono il messaggio uditivo.

Diversi studi hanno rilevato che l’Early Vocal Contact, il contatto vocale precoce inteso come canto o lettura ad alta voce offerto direttamente dai genitori, sembra avere effetti positivi sullo sviluppo uditivo ed emotivo dei neonati, oltre a migliorare le loro prestazioni neurologiche, grazie alla plasticità cerebrale basata sull’esperienza dei suoni materni.

Questi effetti positivi si amplificano e vengono ulteriormente potenziati quando tali pratiche sono integrate con il contatto pelle a pelle (Kangaroo Care).

La voce e il canto materno, inoltre, offrono un intervento non farmacologico per mitigare lo stress da dolore durante le procedure di cura.

L’ipoacusia o sordità congenita è la seconda causa di disabilità dello sviluppo a livello mondiale e la sua incidenza è rimasta costante negli anni, nonostante i progressi della neonatologia.

È una patologia che colpisce, ancora oggi, 1-2 neonati su mille e in alcune categorie di bambini, come i neonati ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale e quelli con familiarità per ipoacusia infantile, la prevalenza può essere 10-20 volte maggiore.

«Il Gruppo di Studio Organi di Senso della SIN è sempre attento nel promuovere le tematiche di protezione dell’udito in collaborazione con gli altri Gruppi di Studio per gli aspetti relativi all’esposizione a fattori potenzialmente tossici, quali i farmaci e le stimolazioni neurosensoriali non controllate», conclude la dott.ssa Gabriella Araimo, Segretaria del Gruppo di Studio Organi di Senso della SIN.

 

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