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Aumento dei casi di morbillo

Sanihelp.it – Dati alla mano fra marzo 2023 e febbraio 2024 in Europa sono stati registrati 5.770 casi di morbillo e almeno 5 decessi dovuti alla malattia infettiva.


Nello stesso periodo, si è registrato un aumento di 10 volte dei casi di pertosse rispetto ai due anni precedenti.

Il monito arriva  attraverso una dichiarazione congiunta della Commissione Europea, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Unicef in occasione della European Immunization Week 2024, in svolgimento dal 21 al 27 aprile.

«Negli ultimi tre anni – si legge nella dichiarazione – più di 1,8 milioni di bambini nella regione europea dell'Oms non hanno potuto vaccinarsi contro il morbillo. La conseguenza di ciò è un aumento di 60 volte del numero di casi di morbillo nel 2023 rispetto al 2022».

Le istituzioni internazionali hanno ribadito la loro determinazione a garantire i benefici della vaccinazione a tutti e ovunque.

Lo sforzo comune è quello di aumentare la consapevolezza sui benefici della vaccinazione e ad aumentare la fiducia nei vaccini per sostenere la domanda pubblica di vaccini, ora e in futuro.

Allo stesso tempo è importante  contribuire a garantire che i sistemi sanitari siano adeguatamente preparati per qualsiasi epidemia e futura pandemia.


 

In Italia dal 1° gennaio 2024 al 31 marzo 2024 sono stati notificati 213 casi di morbillo, di cui 34 casi a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo 2024. L’88% era non vaccinato al momento del contagio.

Cinquantasei casi (26,3%) hanno riportato almeno una complicanza, inclusi 23 casi di polmonite e un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato.

 

«L’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età tra 0 e 4 anni; 11 casi avevano meno di 1 anno di età. Le alte coperture vaccinali sono l’unico strumento di difesa» sottolinea la Presidente della Sip Annamaria Staiano.

«Così come per il morbillo, in particolare dall’inizio di quest’anno stiamo assistendo ad una recrudescenza di casi di un’altra malattia infettiva prevenibile con vaccino: la pertosse – specifica inoltre Rocco Russo, responsabile tavolo tecnico vaccinazioni della SIP -. Si tratta di una malattia infettiva che non conferisce una immunità permanente. neanche dopo una prima infezione, per cui bisogna cercare di contrastarla con alti livelli di copertura vaccinale nel corso del tempo, effettuando i dovuti richiami».

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