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Vacanze: quali vaccinazioni effettuare?

Sanihelp.it – Finalmente si parte: chi ha scelto mete lontane, però, dovrebbe essere consapevole che questi viaggi espongono a nuovi ambienti, alimenti e contatti con persone provenienti da diverse parti del Mondo. Una situazione che può aumentare il rischio di contrarre malattie infettive, da tempo eliminate in Italia, ma ancora endemiche o epidemiche in altri Paesi. «Oltre alle sempre attuali misure igienico-comportamentali – dichiara la Prof.ssa Roberta Siliquini – Presidente della Società Italiana d’Igiene (SItI) – viaggiare all’Estero comprende un’adeguata prevenzione e protezione, grazie alle vaccinazioni. A seconda della meta, del periodo di permanenza e delle condizioni di salute personali, sono diverse le tipologie di vaccinazioni consigliate e, talvolta, obbligatorie.  È pertanto di cruciale importanza avviare le procedure con adeguato anticipo, preferibilmente con un margine di tempo compreso tra 3 e 6 mesi rispetto alla data prevista di partenza».


Il viaggio può diventare, in ogni caso,  l’occasione per mettersi in regola con le vaccinazioni obbligatorie e con quelle raccomandate, di routine, per tutti. Il vaccino DTPa (tetano-difterite-pertosse), l’antipolio, quello per l’epatite B, l’anti morbillo-parotite-rosolia e l’anti-HPV sono vaccinazioni efficaci contro patologie infettive che in parte soffrono ancora di una copertura non ottimale a livello di popolazione.

Il vaccino DTPa necessita di un richiamo decennale e vede ad esempio una copertura, a 2 anni dalla nascita, del 94,04% a livello nazionale (dati 2020, coorte 2018), a fronte di una soglia ottimale del 95%. Allo stesso modo, anche il morbillo e l’Epatite B vedono una copertura vaccinale che fatica a raggiungere il livello ottimale raccomandato, con tassi di copertura rispettivamente del 91,79% e del 94,01% a 24 mesi (dati 2020, coorte 2018).

La vaccinazione contro l’Epatite B è raccomandata per tutti i viaggiatori che si recano in Paesi o in aree a rischio (l’infezione è particolarmente diffusa in Africa e Asia).

Questa rientra tra le vaccinazioni obbligatorie in Italia a partire dalla nascita e rimane perciò raccomandata per tutti gli adulti non precedentemente vaccinati o appartenenti a categorie a rischio quali i diabetici, i dializzati, soggetti con infezione da HIV o con altra epatopatia cronica.

Altre vaccinazioni raccomandate o richieste obbligatoriamente, a seconda delle aree dove si intende recarsi, sono l’Epatite A, l’Encefalite giapponese (JE), la Febbre Gialla, la Meningite meningococcica (A, C, Y, W, B, X), la Rabbia, la Febbre tifoide e l’Encefalite da zecche (TBE).

La vaccinazione per l’Epatite A è rivolta ai viaggiatori che desiderano visitare Paesi in Africa, Asia, del bacino Mediterraneo, Medio Oriente, Centro e Sud America, mentre quella contro l’Encefalite giapponese (JE), è raccomandata per chiunque si rechi in Asia.


Il vaccino contro la Febbre Gialla dev’essere eseguito almeno 10 giorni prima della partenza, fornisce una validità per tutta la vita ed è richiesto obbligatoriamente per l’accesso in diversi Paesi dell’Africa centrale, occidentale e orientale e del Sud America in cui la malattia è endemica.

A tutti coloro che si recano nei paesi della cintura subsahariana è raccomandata la vaccinazione contro la meningite meningococcica mentre quella antirabbica è consigliata per tutti i viaggiatori diretti in aree endemiche di Asia, Africa e America Latina.

La vaccinazione contro la febbre tifoide, invece, va considerata da chiunque si rechi in aree endemiche, in India o in zone con ceppi di Salmonella typhi resistenti agli antibiotici (Vietnam, Tajikistan).

I viaggiatori che hanno intenzione di recarsi, durante le stagioni più calde, in aree endemiche, boschive e rurali – principalmente in Austria, Cina, Repubblica Ceca, Paesi Baltici, Slovenia, Svezia, Svizzera ed alcune aree della Norvegia e della Russia meridionale – dovrebbero considerare la vaccinazione contro l’encefalite da zecche.

 La chemioprofilassi contro la malaria, infine, è rivolta a chi si vuole recare in vaste zone di Asia, Africa, America latina e centrale, isole caraibiche e Oceania.

«Altrettanto importante – ricorda la Prof.ssa Roberta Siliquini – è seguire le dovute e corrette norme igieniche e comportamentali. I principali accorgimenti da considerare sono di bere solo acqua e bevande imbottigliate e sigillate, anche per lavarsi i denti, ed evitare il ghiaccio. In mancanza di acqua potabile, sarebbe sicuro consumarla solo dopo bollitura o con l’aggiunta di disinfettante. Sul fronte alimentare ricordiamo di lavare accuratamente con acqua ‘sicura’ e sbucciare personalmente le verdure e la frutta prima di consumarle crude e di mangiare solo cibi ben cotti e ancora caldi, evitando carne, pesce ed uova crudi o poco cotti. Una delle misure più efficaci nel contrastare la contaminazione da patogeni è poi l’igiene delle mani, durante tutta la giornata. Per quanto riguarda le misure comportamentali per ridurre il rischio di sviluppare condizioni associate a punture di zanzare infette, ricordiamo l’importanza di un abbigliamento che non lasci scoperte zone di potenziale attacco di insetti o zecche, le applicazioni di opportuni repellenti sulla cute e l’utilizzo di servizi igienici ben mantenuti».

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FonteSItI

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