Sanihelp.it – L’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stima che la cefalea, chiamata anche mal di testa, colpisca 1 persona su 2 con episodi che si verificano almeno una volta l’anno.
Una patologia che riguarda anche i più giovani: basti pensare che oltre il 40% dei ragazzi è colpito da cefalea mentre 10 bambini su 100 soffrono di emicrania, una forma comune di cefalea primaria.
Di solito si distingue fra cefalee primarie, disturbi a se stanti non legati ad altre patologie le più frequenti, e cefalee secondarie che dipendono da altre patologie, come, ad esempio, cefalea da trauma cranico e/o cervicale, da disturbi vascolari cerebrali (come l’ictus), da patologie del cranio non vascolari (come tumori cerebrali, ipertensione o ipotensione liquorale).
A loro volta, le cefalee primarie comprendono l’emicrania, la cefalea di tipo tensivo, la cefalea a grappolo e si distinguono per la tipologia del dolore, l’intensità, la collocazione nella testa, la durata, la frequenza e gli altri sintomi concomitanti.
L’emicrania si caratterizza per un dolore pulsante con intensità moderata-severa che, spesso, si localizza nella metà della testa e del volto.
Il paziente non riesce a svolgere nessuna delle attività quotidiane perché ogni azione aggrava il dolore e, a volte (emicrania con aura), gli attacchi vengono preceduti da disturbi neurologici come, ad esempio, sintomi visivi.
La crisi si manifesta solitamente insieme ad altri disturbi come vomito e intolleranza alla luce e ai rumori e può durare da alcune ore a 2-3 giorni.
La cefalea di tipo tensivo, invece, presenta una intensità lieve-moderata, di tipo gravativo o costrittivo (classico cerchio alla testa) della durata di alcuni minuti o ore o anche alcuni giorni, non aggravata dalle attività fisiche usuali e non associata, in genere, a nausea o vomito.
È la forma più frequente di cefalea con una prevalenza di circa l’80%.
Fattori di predisposizione genetica possono avere una certa influenza nello sviluppo della cefalea tensiva così come fattori ambientali tra cui lo stress, l’affaticamento, cattive posture o riduzione delle ore di sonno.
La cefalea a grappolo provoca attacchi dolorosi più brevi (1-3 ore) molto intensi e lancinanti che si susseguono 1 o più volte al giorno per un periodo di tempo di circa 2 mesi (grappolo), alternati a periodi senza dolore.
L’area interessata è quella oculare e, al contrario delle altre due forme, la cefalea a grappolo colpisce prevalentemente gli uomini. In genere gli episodi si ripetono ciclicamente con una cadenza stagionale o di 1/2periodi all’anno.
La patologia, pur riguardando milioni di italiani, non è attualmente riconosciuta proprio per mancanza di numeri: motivo questo che ha spinto per la produzione di big-data sul paziente emicranico, visione strategica del Registro Italiano dell'emicrania I-Graine.
Il primo rapporto I-Graine, presentato di recente, dimostra che il tipico paziente emicranico è donna, ha 45 anni, scolarità superiore, è sposata, lavora ed ha almeno un figlio non pratica sport e ha disturbi del sonno.
Presenta in media 9.6 giorni al mese di emicrania disabilitante e ha eseguito nel 60% dei casi visite inappropriate.
Non trae benefici dalle cure tradizionali (efficaci nel 40% dei casi) mentre risponde brillantemente ai nuovi anticorpi monoclonali (efficaci nell’80% dei soggetti).
Nel corso della Settimana, coloro che soffrono di mal di testa sono invitati a registrare un breve video di massimo un minuto contenente una domanda sulla patologia a cui risponderà uno degli esperti della SIN o della SISC.
L’obiettivo per questa edizione è quello di fare informazione su temi suggeriti dai pazienti stessi, proprio per cercare di colmare le lacune informative che ancora esistono intorno a questa malattia. La risposta video sarà pubblicata, insieme alla domanda, sui profili social istituzionali Sin e S.I.S.C. I video devono essere inviati a social@neuro.it.