Sanihelp.it – Dopo aver ricevuto il via libera nel febbraio 2013 da parte della Commissione europea, l’azienda farmaceutica danese Lundbeck ha annunciato per il primo ottobre l’immissione sul mercato italiano di Selincro (nalmefene), primo farmaco contro l'alcolismo commercializzato in Italia.
Dopo essere stato lanciato nell’aprile 2013 in Norvegia, Finlandia, Polonia e nei Paesi baltici, la distribuzione del farmaco è proseguita tra gli Stati membri dell’Unione, in perfetta concomitanza con il Piano di Azione Europeo 2012-2020 volto alla riduzione del consumo dannoso di alcol. Secondo il rapporto stilato dall’Organizzazione mondiale della Sanità infatti, in Europa si rileva il più elevato consumo alcolico al mondo: per ogni abitante si stima che il consumo di alcol sia il doppio rispetto alla media mondiale e che l’alcol sia la causa del 12% di tutti i decessi che avvengono nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni; questo comporta la classificazione dell’alcol come terzo fattore di rischio per i decessi e le invalidità, nonché come principale fattore di rischio per la salute dei giovani.
Dopo l'Italia, la distribuzione del farmaco in altri mercati europei procederà nel corso di questo e del prossimo anno: strategico il ruolo del nostro Paese per l'azienda di Copenaghen che «ha deciso di produrre in Italia, nello stabilimento di Padova, tutto il nalmefene destinato al mercato europeo», come ha dichiarato Ralph Fassay, Amministratore Delegato di Lundbeck Italia.
Entrando nel merito, Selincro è un farmaco orale in grado di favorire la riduzione del consumo di alcol in pazienti adulti con dipendenza da alcol, specificatamente negli uomini che registrano un consumo superiore ai 60 grammi al giorno e nelle donne che ne consumano più di 40.
Gli studi effettuati per testare l’efficacia del farmaco, hanno coinvolto 2000 pazienti con diagnosi di dipendenza da alcol, di cui i due terzi non avevano mai ricevuto un trattamento per la loro malattia. I partecipanti bevevano in media 10,5 bicchieri al giorno, pari a circa una bottiglia e mezzo di vino.
Il trattamento con Selincro ha permesso di modificare l’attività di alcuni recettori presenti a livello cerebrale e responsabili delle dipendenze, riducendo il desiderio di alcol anche nei soggetti abituati a un consumo importante.
Entro il primo mese, i pazienti sottoposti a trattamento hanno mostrato una riduzione del consumo totale di alcol di oltre il 40%, e alla fine dello studio (6 o 12 mesi più tardi) il consumo di alcol è stato ridotto di oltre il 60%: esemplificando, la riduzione è stata pari a una bottiglia di vino in meno al giorno.
Prescrivibile a coloro i quali non presentino sintomi fisici di astinenza e tantomeno non necessitino di interventi immediati di disintossicazione, il farmaco richiede comunque di essere associato a un supporto psicologico che contribuisca a rendere la terapia effettivamente produttiva.
Selincro si presenta quindi come uno strumento utile nel trattamento di pazienti alcolisti, considerando soprattutto che in Europa, dove più di 14 milioni di persone sono dipendenti da alcol, solamente l’8% dei pazienti viene sottoposto a un qualsiasi tipo di terapia di recupero. Nell’ottica di un ridimensionamento globale rispetto a quella che può definirsi una vera e propria malattia.