Sanihelp.it – La pillola anticoncezionale rappresenta uno dei contraccettivi più diffusi: commercializzata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1960, si calcola che più di 100 milioni di donne ne facciano uso oggigiorno, con dati che variano di gran lunga in base a età, educazione, stato civile e tradizioni culturali d'appartenenza. Solitamente la comunità scientifica è d'accordo sulla sicurezza dell'assunzione della pillola: tuttavia, la lista di possibili effetti indesiderati legati all'utilizzo di questo anticoncezionale e rapportati ai suoi vantaggi porta di tanto in tanto a far pendere l'ago della bilancia dalla parte di chi ne sconsiglia l'utilizzo.
Ad esempio, si sa che l'efficacia di questo contraccettivo è altissima: inoltre, riduce la dismenorrea, il dolore pelvico, l'ovaio policistico e la probabilità di insorgenza di tumori quali carcinoma dell'ovaio, del colon, del retto, dell'endometrio e dell'utero. Di contro, in persone predisposte può peggiorare o favorire l'ipertensione arteriosa, oltre che aumentare gli episodi di emicrania: secondo alcuni studi, inoltre, l'uso prolungato e cominciato prima dei vent'anni alzerebbe il rischio di neoplasia alla mammella.
Uno studio recente condotto da un gruppo di ricercatori della Odense University Hospital, in collaborazione con i colleghi della University of Southern Denmark, ha evidenziato come l'utilizzo della pillola anticoncezionale possa aumentare anche la probabilità di sviluppare il tumore al cervello. Il rischio è connesso nello specifico ad una particolare forma di neoplasia, il glioma, che ha origine in alcune cellule del sistema nervoso centrale. I risultati, pubblicati sulla rivista specializzata British Journal of Clinical Pharmacology, suggeriscono come i contraccettivi più pericolosi in questo senso siano quelli esclusivamente progestinici, mentre quelli che presentano una combinazione di progestinici e estrogeni sembrerebbero maggiormente sicuri.
Lo studio è stato condotto su 317 volontarie dai 15 ai 49 anni con diagnosi di glioma, mentre il gruppo di controllo era composto da 2126 donne di simile età e livello di istruzione. Confrontandone le abitudini per quel che concerne l'utilizzo di anticoncezionali, i ricercatori danesi hanno stabilito come il rischio di glioma fosse più alto per assunzioni prolungate di pillola contraccettiva. Tuttavia, non mancano i dubbi riguardo l'attendibilità di questo studio. In primo luogo, gli scienziati scandinavi non avrebbero preso in considerazione variabili importanti quali indice di massa corporea o età del menarca: in seconda battuta, il numero di soggetti presi in considerazione sarebbe ancora troppo esiguo per parlare di assoluta certezza di correlazione tra pillola anticoncezionale e probabilità di glioma.