Sanihelp.it – La Candida o più precisamente candidosi vaginale, è un’infezione causata dalla Candida albicans, un fungo appartenente alla famiglia dei lieviti, che vive normalmente nel nostro organismo (intestino, vagina, pelle, bocca, ecc.) senza provocare alcun disturbo. In presenza di particolari condizioni (es. difese immunitarie indebolite/carenti, acidità della vagina, cura di antibiotici, ecc.), tuttavia, prende il sopravvento riproducendosi incontrollatamente, assumendo la forma patogena. L'infezione si manifesta in modo chiaro e inequivocabile: bruciore, rossore, prurito, gonfiore dei genitali esterni e comparsa di secrezioni bianche caratteristiche, simili a ricotta.
In caso di vaginite da Candida, soprattutto in fase acuta, è importante seguire alcune norme igieniche tra cui quella di non andare in piscina finché l’infezione non è guarita. Questo, non tanto per evitare il contagio, ma soprattutto perché il cloro, usato come disinfettante e antibatterico, altera pericolosamente il pH vaginale (distrugge il bacillo di Doderlein necessario a mantenere il pH dell'ambiente vaginale intorno a 3,5-4,5), favorendo la proliferazione del fungo e aumentando la possibilità che diventi patogeno nella vagina.
Inoltre, esistono altri rischi legati alla presenza del cloro. Questa sostanza chimica, infatti, oltre a danneggiare gli enzimi digestivi (soprattutto se si ha la tendenza a bere l’acqua), intacca la flora buona intestinale e fa aumentare la crescita della Candida.