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Celiaco? No, sensibile al glutine!

Una nuova malattia

Sanihelp.it – Si può avere problemi con il glutine, senza per questo essere celiaci. Si parla di sensibilità al glutine, una malattia più diffusa di quanto si pensi, ma finora poco conosciuta. Se, infatti, l’incidenza della celiachia si attesta intorno al’1% della popolazione, i primi dati di origine americana dicono che la frequenza della sensibilità al glutine sia intorno al 6%: se confermata, questa stima renderebbe la sensibilità al glutine una delle patologie più diffuse in assoluto.


«Possiamo affermare oggi – dichiara il professor Carlo Catassi, Ordinario di Pediatria presso l’Università Politecnica della Marche, Ancona – che, oltre a una differenza molecolare, la sensibilità al glutine differisce dalla celiachia per la risposta del sistema immunitario. Se per la celiachia abbiamo, infatti, un meccanismo di tipo autoimmune fortemente condizionato da una risposta adattativa del sistema immunitario, per la sensibilità al glutine abbiamo osservato un maggiore coinvolgimento del meccanismo immunitario innato, senza interessamento della funzione della barriera intestinale.

Recentemente a Londra è stato definito, per la prima volta, un iter diagnostico in grado di identificare la sensibilità al glutine. Per diagnosticare la sensibilità al glutine è necessario escludere tramite gli specifici test diagnostici sia la celiachia che l’allergia al grano. Infine la sensibilità al glutine non sembra dare indicazioni temporali precise, può aumentare nel corso della vita o scomparire senza lasciare tracce».

Essere sensibili al glutine significa avere sintomi simili a quelli della celiachia e dell’allergia al grano, senza essere affetti da nessuna delle due patologie. Si tratta di una situazione che, al contrario della malattia, è transitoria e può risolversi dopo un periodo di alimentazione senza glutine. La sensibilità al glutine è causa di mal di testa, nausea, irritazione intestinale, stanchezza, dolori muscolari e molti altri problemi a cui, se si ignora la propria condizione di sensibilità, non si sa dare spiegazione.

Secondo gli esperti la colpa sarebbe del grano moderno, che viene definito pesante, cioè eccessivamente concimato e con una quota di glutine superiore del 12% rispetto al normale, a cui il nostro organismo stenta ad abituarsi.

Un sospetto di sensibilità al glutine può essere presa in considerazione solo quando le due reazioni al glutine (celiachia e allergia al grano) sono state escluse. Gli esami per escludere un'allergia al grano sono i prick test e i rast test. Gli esami del sangue per la celiachia ricercano anticorpi specifici contro il glutine, detti antigliadina, anticorpi specifici contro la mucosa intestinale (antiendomisio) e anticorpi anti-transglutaminasi (Ttg). È fondamentale la biopsia dell'intestino tenue.

Per quanto utile nella panificazione e negli impasti a base di farine, il glutine può però essere rimosso dall’alimentazione senza alterare le qualità nutrizionali dei cibi. In questo aiuta la scelta di cibi naturalmente privi di glutine o appositamente prodotti in modo che ne siano privi.


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