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Hiv ed Epatite: le novità della ricerca in un congresso

Sanihelp.it – Si è  tenuta a Boston, negli Stati Uniti, la 21° Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche (CROI 2014): un congresso scientifico che ha riunito diecimila delegati da tutto il mondo.
 
Quest'anno sono stati presentati i risultati di nuove importanti ricerche: «Due gli argomenti principali posti al centro dell'attenzione – spiega il Professor Massimo Andreoni, Presidente Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali –  Il primo riguarda la terapia dell'infezione da Hiv. Gli inibitori degli integrasi, una classe di farmaci che potrebbe offrire nuove possibilità di sviluppo e che hanno assunto un ruolo di primo piano: le terapie che prevedono una associazione con questi farmaci si sono dimostrate altissimamente efficaci, con risultati sorprendenti. Il secondo argomento di grande interesse riguarda i nuovi farmaci dell'epatite, che si rivolgono non soltanto ai pazienti polinfetti dai virus dell'epatite e dell'hiv, ma anche quelli monoinfetti. Questi nuovi farmaci che si stanno affacciando sul panorama terapeutico aumentano considerevolmente le chance per eradicare definitivamente l'infezione».
 
Al congresso internazionale sull'Aids si è tenuta una sessione dedicata alla ricerca italiana, denominata ICAR-CROI, dove sono stati presentati i lavori di 17 ricercatori italiani. Un momento utile anche a lanciare il VI Congresso Nazionale Icar, Italian Conference on Aids and Retroviruses, che si svolgerà a Roma dal 25 al 27 maggio. Tra le relazioni più significative del congresso mondiale, lo studio, tutto italiano, dei nuovi sistemi elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di studiare il problema del danno neurocognitivo in caso di hiv. Analizzando i casi di persone che presentano disturbi di invecchiamento precoce, che potrebbero portare anche alla demenza, si è studiata una nuova tecnica che aiuta a individuare precocemente il danno a livello neurologico, per evitare che la situazione peggiori successivamente.
 
«Durante il congresso romano di maggio – continua il Professor Andreoni – saranno presentate le principali ricerche italiane oggi in corso sull'Aids. Un congresso molto importante, soprattutto in questo periodo in cui la ricerca italiana è in grande difficoltà per la mancanza di fondi. Ciò nonostante prosegue, e con ottimi risultati, come dimostra la stessa esperienza a Boston. A Roma ci sarà un'ulteriore possibilità di dare loro tutto lo spazio necessario».


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