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Un pacemaker per dire addio all’apnea notturna

Sanihelp.it – Un dispositivo dalle dimensioni di una scatola di fiammiferi, potrebbe definitivamente porre fine al russamento cronico che, in alcune persone, può addirittura raddoppiare il rischio di morte.


Questo il risultato della sperimentazione condotta da un gruppo di ricercatori della Ohio State University, che ha testato un piccolo impianto sottocutaneo (chiamato Remede) su pazienti con insufficienza cardiaca, rilevando la sua funzionalità nel regolare la respirazione durante la notte e contrastare l'apnea ostruttiva, un disturbo che induce a smettere temporaneamente di respirare durante il sonno.

In particolare, lo studio ha coinvolto 46 pazienti con apnea notturna da moderata a grave, che hanno testato il piccolo apparecchio per un anno.

I risultati, presentati al congresso Insufficienza cardiaca 2014 appena conclusosi ad Atene, hanno dimostrato i notevoli benefici derivati dall’utilizzo di Remede, che viene impiantato sottopelle appena sotto la clavicola: il dispositivo stimola il diaframma attraverso il nervo frenico, inducendo così il diaframma a contrarsi e regolarizzando la respirazione del paziente per tutta la notte.

«I pazienti che hanno testato il sistema Remede – spiega il professor William Abraham, uno dei principali autori della sperimentazione –  hanno dichiarato di sentirsi molto meglio e hanno rilevato un sensibile miglioramento della loro qualità di vita così come della funzionalità cardiaca».

Attualmente, per curare l'apnea ostruttiva, il trattamento prevede l’utilizzo di un ventilatore a pressione positiva (CPAP) che, posizionato su bocca e naso, soffia l’aria nella gola del paziente per tenere aperte le vie respiratorie durante il sonno. Questo rimedio, seppur non invasivo, risulta essere inefficace per quasi la metà dei pazienti, dal momento che non è sempre tollerato.

«A differenza delle tradizionali maschere (che hanno dimostrato di funzionare solo in pazienti con determinate condizioni) questo dispositivo è compatibile con tutti i pazienti – prosegue il professor Abraham – Chiunque soffra di apnea ostruttiva del sonno è quindi un ottimo candidato per il sistema Remede, che può migliorare il sonno, la qualità della vita e, potenzialmente, anche i risultati clinici».


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