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Arriva la campagna shock contro la sindrome alcolica fetale

Sanihelp.it – Sembra incredibile pensare che nel 2014 esistano ancora persone che non sanno che bere in gravidanza faccia molto male al feto: eppure è così. Il consumo di alcolici di madri in stato d'attesa nel primo trimestre porta al significativo aumento del rischio di aborto spontaneo, mentre nei mesi successivi può provocare lo sviluppo di gravi condizioni, quali microcefalia, disturbo dell'apprendimento, deficit dell'attenzione ed iperattività, problemi comportamentali, disturbi cardiaci, crescita rallentata e vero e proprio ritardo mentale: si tratta dei cosiddetti disordini feto-alcolici, o sindrome alcolica fetale, che oggigiorno colpisce un bambino su cento negli Stati Uniti e due su cento in Europa.


Per questo la European Fasd Alliance ha lanciato in questi giorni in venti paesi, compresa l'Italia, la campagna di sensibilizzazione «Too young to drink», volta a rendere edotta la popolazione sui disturbi che il feto può sviluppare nel grembo materno laddove la genitrice beva in gravidanza, conseguenze che si stima colpiscano circa 70 milioni di persone nel mondo. Un'enormità, una vera e propria piaga: per contrastarla, la European Fasd Alliance ha concepito immagini shock che possano dare l'idea dei pericoli di questo malcostume.

Nei manifesti, poster e volantini creati per l'occasione, si vede infatti un feto sotto spirito, immerso in vari tipi di bottiglie contenenti sostanze alcoliche: dal vino alla birra, dal whisky al rum, fino al brandy ed alla vodka. Per conferire ulteriore autorevolezza e forza al messaggio, sono stati intervistati anche alcuni genitori di bambini colpiti dalla sindrome alcolica fetale, che raccontano in pochi strazianti minuti tutto il loro rammarico: la speranza è quella di dissuadere le future madri che vedranno questi cortometraggi dall'indulgere ai piaceri della bottiglia durante i nove mesi di gravidanza.

Questa iniziativa sarà solo il prologo per il terzo convegno sulla sindrome alcolica fetale, che si terrà a Roma il 20 ottobre. Promotori di questa convention sono l'Istituto Superiore di Sanità, l'Eufasd ed il centro di alcologia del Policlinico Umberto I: durante questo incontro verrà nuovamente ribadito che al momento non si conoscono le quantità di alcol che si possono ingerire durante la gestazione, dunque si raccomanda alle donne incinta e a quelle che stanno tentando di avere un figlio di non bere per evitare che i propri bambini possano presentare tutti i disturbi tipici di questa terribile condizione. 

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