Sanihelp.it – Una proteina presente nella barbabietola da zucchero potrebbe essere utilizzata come sostituto vegetale del sangue, contribuendo così ad arginare il grande problema della carenza di donazioni a scopo trasfusionale.
Lo studio, effettuato da un gruppo di ricercatori svedesi dell’Università di Lund e pubblicato sulla rivista Plant & Cell Physiology, ha evidenziato non solo come l’emoglobina presente nella barbabietola abbia un ruolo fondamentale nello sviluppo della pianta, ma anche come la versione vegetale sia simile per il 50-60% all’emoglobina umana.
«Il lavoro che abbiamo condotto ha sollevato due possibilità – spiega la dottoressa Nelida Leiva, coordinatrice dello studio – Adattare l’emoglobina della barbabietola affinché sia impiantabile nell’uomo, oppure osservare le modalità di produzione di emoglobina che la pianta utilizza, replicarle e creare una versione di emoglobina compatibile con l'uomo».
In entrambi i casi, gli scienziati hanno previsto un tempo minimo di attesa di almeno tre anni, anche se contando che la barbabietola è già coltivata su larga scala per estrarre lo zucchero, qualora i risultati fossero positivi ci sarebbe sin da subito una grande disponibilità di questa pianta.
«Anche se sappiamo da decenni che le piante producono un’emoglobina simile a quella umana – commenta il professor Murphy, capo della Genomica e della Biologia computazionale presso l'Università del Galles – il presente studio dimostra come queste proteine siano coinvolte nei processi fisiologici molto più di quanto pensavamo».
Ora non resta che rimanere in attesa dei prossimi risultati.