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La camomilla, elisir di lunga vita per le donne in menopausa

Sanihelp.it – «Le avventure amorose iniziano nello champagne e finiscono nella camomilla», affermava lo scrittore francese Valery Larbaud. La battuta sta tutta nelle capacità euforizzanti del famoso, prestigioso spumante francese, messe a confronto con l'azione del tutto opposta dell'infuso estratto dalla pianta: sedativa, calmante, ansiolitica. Bere camomilla poco prima di dormire migliora la qualità del sonno: inoltre, possiede caratteristiche anti-infiammatorie, antibatteriche, lenitive e antispasmodiche, utili soprattutto a calmare i dolori addominali mestruali.


Insomma, non sarà una bevanda cool come lo champagne, tuttavia la camomilla sembrerebbe un autentico toccasana, soprattutto per le donne, tanto che i ricercatori dell'Università del Texas gli hanno attribuito proprietà simili a quelli di un elisir di lunga vita. La scoperta è stata pubblicata in questi giorni dalla rivista specializzata The Gerontologist: secondo quanto emerso dall'analisi americana, infatti, chi assume questo infuso presenta un rischio di mortalità prematura del 29% minore rispetto a coloro i quali non ne fanno utilizzo.

Le proprietà preventive rispetto ad ogni causa di decesso sembrerebbero particolarmente spiccate per quel che concerne le donne dai 65 anni in su: cosa che evidenzia l'efficacia della camomilla soprattutto se bevuta in età post-menopausa. Al contrario, per quanto riguarda gli uomini, l'infuso non ha dimostrato la stessa azione protettiva. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori del Texas hanno condotto uno studio, promosso dallo U.S. National Institute of Health, durato sette anni, che ha coinvolto 1677 volontari di origine ispanica: di questi, circa il 14% dichiaravano di essere soliti assumere camomilla.

Tenendo conto di altri fattori, quali fumo, alcol, stile di vita o presenza di malattie croniche, l'analisi ha dimostrato come le donne dai 65 anni in su che bevono questo infuso presentano un rischio del 29% minore di morire precocemente. Non sono state chiarite le cause di questo effetto, e d'altronde persino i ricercatori che hanno condotto l'analisi hanno ammesso che lo studio ha i suoi limiti: è stato condotto solo sulla comunità ispanica, e non ha preso in considerazione variabili quali l'alimentazione e la dieta dei soggetti presi in considerazione, o anche il modo in cui la camomilla viene consumata. D'altronde, la minor incidenza degli effetti protettivi della bevanda sugli uomini può essere dovuta al fatto che solo l'8% dei volontari di sesso maschile dichiaravano di farne utilizzo: per questo, occorreranno ulteriori analisi per confermare i risultati di questo studio.

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