Sanihelp.it – «Mai epoca fu come questa tanto favorevole ai narcisi e agli esibizionisti. Dove sono i santi? Dovremo accontentarci di morire in odore di pubblicità». Parola del giornalista Ennio Flaiano. Ogni epoca possiede il suo modo peculiare per esprimere l'amore che proviamo verso noi stessi: quella in cui viviamo è senz'altro l'era del selfie, nomignolo mutuato dall'inglese per indicare la passione odierna verso l'autoscatto. Risulta oramai talmente comune questa pratica che non esiste sostanzialmente cellulare di nuova generazione che non dia la possibilità di guardare il proprio volto mentre ci si produce in una foto, per essere certi di venire bene e poter successivamente utilizzare l'istantanea per i propri profili social. L'ossessione del selfie ha investito tutti: anche chi dovrebbe esserne immune, per professione e buon gusto.
In questi giorni è scoppiato uno scandalo che vede protagonisti alcune equipe mediche, che si produrrebbero in indegni autoscatti presi in sala operatoria nel corso degli interventi su cui dovrebbero concentrarsi, con il paziente ancora sedato e intubato steso sul lettino. Medici sorridenti coi guanti ancora insanguinati, e mascherine all'ultima moda con grafiche a cuoricini o stelline; anestesisti che sfoggiano il loro sguardo più sensuale; infermieri che fanno il gesto della vittoria con le dita o dell'ok col pollice. La foto viene scattata e poi subito postata sui principali social network, o sui blog del personale sanitario, senza alcune remore riguardo l'opportunità di una tale abitudine o problemi per quel che concerne la privacy del paziente incosciente.
La moda ha investito in particolar modo il personale ospedaliero della regione Campania: Salerno, Avellino, Napoli le città più colpite da questa sorta di nuova ossessione. Ovviamente, tuttavia, si tratta di qualcosa verso la quale nessuno è immune: d'altronde, la mania di apparire non è certo appannaggio esclusivo di medici e infermieri. A riprova di ciò, basta dare un'occhiata ai commenti di queste foto per notare come, oramai, non ci si stupisca più di nulla, e venga considerata una cosa del tutto normale: per una persona che si azzarda a chiedere di rendere conto di una tale condotta, ovviamente ignorato, centinaia fanno i complimenti alla bellezza di dottoresse e infermiere, truccate di tutto punto. La chirurgia ai tempi dei social network: salvare i pazienti rimane forse la priorità, ma se al contempo si può anche apparire, uscendo dalle quattro mura un tempo privatissime delle sale operatorie, è ancora meglio.