Sanihelp.it – Diversi studi hanno evidenziato come bere più tazze di caffè al giorno può avere un effetto protettivo nei confronti dello sviluppo di diabete di tipo 2: quello che non è ancora chiaro è quale dei principi attivi presenti nel caffè esplichino tale azione protettiva.
Gli studiosi sono tutti concordi nel ritenere che l’azione protettiva non sia da attribuire alla caffeina poiché l’effetto protettivo è esercitato sia dal caffè normale che da quello decaffeinato; uno studio pubblicato sulla rivista ACS' Journal of Natural Products ha individuato due dei principi presenti nel caffè responsabili di quest’azione positiva.
I ricercatori hanno effettuato alcuni test su un modello animale e hanno trovato molto interessante l’azione svolta da cafestolo e acido caffeico: entrambi sembrano in grado di promuovere la secrezione di insulina, ma in particolare il cafestolo riesce a modulare positivamente l’ingresso del glucosio nelle cellule muscolari.
Nel diabete di tipo 2, infatti, almeno inizialmente la secrezione di insulina c’è, ma non riesce a garantire l’ingresso di tutto il glucosio nelle cellule, anche a fronte di una sempre maggiore secrezione di insulina; è proprio questa situazione che alla lunga determina il diabete vero e proprio.