Sanihelp.it – «Passano gli anni, i mesi, e se li conti anche i minuti, è triste trovarsi adulti senza essere cresciuti…», dice una famosa canzone di Fabrizio De André, «Un giudice», che parla di un nano che decide di imboccare la strada che porta alla cattedra di un tribunale per sentirsi finalmente ad un'altezza superiore rispetto a chi si presenta alla sbarra. La bassa statura a volte può rappresentare una semplice caratteristica fisica; a volte un limite; altre volte un vero e proprio handicap, a cui purtroppo non esiste soluzione.
Uno studio dei ricercatori della Università di Leicester, pubblicato sulla rivista specializzata New England Journal of Medicine, sembra suggerire che le persone più piccole abbiano svantaggi anche dal punto di vista della salute. Secondo la loro sperimentazione, infatti, presentano una probabilità maggiore di sviluppare patologie cardiache: nello specifico, una differenza di soli 6,5 centimetri di altezza determina un aumento delle possibilità del 13,5%.
Questo risultato è stato ottenuto grazie ad un'analisi su di un campione di ben 65 mila volontari affetti da malattie cardiovascolari e 128 mila persone sane. La cosa curiosa è che la differenza d'altezza è risultata determinante da un punto di vista della salute del cuore più per i soggetti di sesso maschile che per le donne. Occorreranno maggiori studi per comprendere le motivazioni di questa correlazione, tuttavia il legame tra altezza e malattie coronariche è conosciuto dagli anni '50. La maggior parte dei geni che determinano la nostra altezza non hanno connessioni con possibili patologie cardiache: tuttavia una minoranza ce l'hanno, influenzando i livelli di colesterolo LDL e la conta dei trigliceridi. Un'altra ipotesi presa in considerazione è quella per cui le persone più basse possiedano arterie più piccole, maggiormente vulnerabili e più facili ad ostruirsi.