Sanihelp.it – Grazie alla capacità di aumentare la rigidità dei globuli rossi colpiti dal parassita della malaria, il Viagra potrebbe favorire l'eliminazione del sangue infetto e limitare quindi la trasmissione del microrganismo nocivo dall’uomo alla zanzara, bloccando così la diffusione della malattia.
Il ciclo di sviluppo del Plasmodium falciparum, la specie più pericolosa tra i parassiti che causano la malaria, si compie infatti in parte negli esseri umani (ciclo asessuato) e in parte nelle zanzara anofele (ciclo sessuato), ovvero le zanzare femmine portatrici della malattia che si nutrono di sangue per portare a maturazione le uova.
Se le zanzare infettano l’uomo tramite una puntura (a seguito della quale il parassita, ormai inoculato nell’organismo umano, si annida a livello della milza, del fegato o del midollo, per poi moltiplicarsi ed infettare i globuli rossi), esse stesse si ammalano succhiando sangue da una persona colpita da malaria, all’interno di un ciclo infettivo potenzialmente infinito.
Ma a differenza delle terapie tradizionalmente impiegate per la cura della malaria e volte a trattare esclusivamente i sintomi che si manifestano nell’uomo a seguito del contagio, la scoperta operata da un gruppo di scienziati dell’Université Paris Descartes in collaborazione con la London School of Hygiene and Tropical Medicine, avrebbe permesso di evidenziare la modalità con cui contrastare la trasmissione del parassita dall’uomo alla zanzara e prevenire così la diffusione della malattia.
Nel corso di questo studio, gli scienziati hanno infatti tentato di irrigidire i globuli rossi infetti con la finalità di favorirne l’eliminazione a livello della milza, un’operazione risultata possibile grazie all’impiego di sildenafil citrato, meglio conosciuto con il nome di Viagra.
La scoperta, pubblicata su Plos Pathogens, potrebbe quindi aprire nuove strade verso la formulazione di trattamenti utili non solo alla cura dei sintomi, ma anche a bloccare il ciclo infettivo e quindi a contrastare la diffusione della malattia.