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Un test delle urine per diagnosticare il cancro al pancreas

Sanihelp.it – L’elevata concentrazione di tre proteine specifiche all’interno delle urine, sarebbe in grado di rilevare con precisione la presenza di un tumore al pancreas, anche in stadio precoce.


La scoperta, effettuata dai ricercatori della Queen Mary University of London e pubblicata sulla rivista Clinical Cancer Research, ha seguito l’analisi di 488 campioni di urina prelevati rispettivamente da pazienti sani, colpiti da tumore al pancreas e affetti da pancreatite cronica (una malattia infiammatoria del pancreas con cui viene spesso confuso il tumore del pancreas in stadio inziale).  

Delle circa 1500 proteine rilevate nei campioni, si è scoperto come la concentrazione congiunta di LYVE1, REG1A e TFF1 fosse costantemente associabile alla presenza di tumore al pancreas, un fattore che potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza per la creazione di un test non invasivo e a basso costo, utile per lo screening di pazienti ad alto rischio per questo tipo di tumore (come le persone con familiarità per la malattia, i fumatori, le persone obese e i diabetici). 

«Siamo da tempo impegnati nello sviluppo di un test diagnostico delle urine, uno strumento che potrebbe presentare diversi vantaggi rispetto ad un esame del sangue – ha spiegato la dottoressa Tatjana Crnogorac-Jurcevic dalla Queen Mary University of London – Innanzitutto l’urina è un fluido inerte, in secondo luogo è molto meno complessa del sangue, e in ultimo può essere ripetutamente testata in maniera non invasiva. Ci è voluto un po’ per individuare i biomarcatori utili allo scopo, ma ne è valsa la pena».

«Per un tumore come quello del pancreas, che non produce sintomi nelle fasi iniziali, poter fornire una diagnosi per tempo è una sfida enorme – commenta il professor Nick Lemoine dalla Queen Mary University of London – Pertanto, disporre di un efficace strumento diagnostico potrebbe incidere in maniera significativa sul tasso di sopravvivenza».

Basti pensare che il cancro al pancreas, definito non a caso il ‘killer silenzioso’, purtroppo viene solitamente diagnosticato quando il tumore è già in fase terminale, mentre se fosse rintracciato al secondo o al primo stadio permetterebbe di portare il tasso di sopravvivenza rispettivamente al 20% e al 60%.

«La diagnosi precoce è un'arma importante per contrastare questo tumore così aggressivo – conclude Maggie Blanks, CEO del Pancreatic Cancer Research Fund –  Speriamo che i risultati entusiasmanti ottenuti da questa ricerca possano portare quanto prima allo sviluppo di un test rapido per la diagnosi precoce».


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