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Italia al primo posto per vittime precoci dovute allo smog

Sanihelp.it – È iniziata oggi, a Parigi, la XXI Conferenza delle Nazioni Unite riguardante gli eventi climatici: particolare attenzione verrà posta sulle misure da intraprendere per rendere la nostra presenza su questo pianeta maggiormente sostenibile, evitando così possibili catastrofi ambientali. Dito puntato in particolar modo dunque contro l'inquinamento atmosferico, principale causa degli stravolgimenti climatici degli ultimi anni. Secondo quanto affermato su Facebook dal premier Matteo Renzi, «c'è una sfida che riguarda tutti noi, il futuro del pianeta. Senza allarmismi inutili dobbiamo prendere atto che siamo ad un bivio. L'Italia vuole stare tra i protagonisti della lotta all'egoismo, dalla parte di chi sceglie valori non negoziabili come la difesa della nostra madre terra».


E che la nostra nazione sia in prima linea in questa battaglia risulta particolarmente importante soprattutto alla luce del rapporto dell'Agenzia Europea dell'Ambiente, che in questi giorni ha proprio inserito l'Italia al primo posto dei paesi del Vecchio Continente come decessi evitabili dovuti a cause riconducibili allo smog, con 84.400 morti su 491.000 totali nel solo 2012. Invero un triste primato: gli esperti puntano il dito contro le micropolveri sottili, il biossido di azoto e l'ozono degli strati bassi dell'atmosfera, tutte e tre sostanze responsabili di gravi danni per l'organismo, soprattutto a carico dell'apparato respiratorio e di quello circolatorio.

In particolare, sono le micropolveri sottili ad essere considerate dall'Agenzia Europea dell'Ambiente le più nocive per la nostra salute: ad esse sono state attribuite 403.000 vittime in tutti i paesi dell'Unione Europea, 59.500 solo in Italia; segue il biossido di azoto con 72.000 vittime precoci, 21.600 nel nostro paese; in ultima analisi l'ozono con 16.000 morti, di cui 3.300 nel Belpaese. L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un limite massimo di 10 microgrammi per metro cubo di aria di micropolveri sottili, emesse tra le altre cose a causa dei motori, del riscaldamento, del manto stradale, del fumo e degli inceneritori: tuttavia, in Italia sono molte le zone che superano di gran lunga questo tetto, a partire dalla Pianura Padana, particolarmente a rischio in questo senso.  

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