Sanihelp.it – Per un motivo o per un altro, che sia per abitudine o a causa di un fastidioso raffreddore, sono molti i soggetti che sono soliti dormire con la bocca aperta, prendendo il respiro attraverso la cavità orale anziché il naso. Ebbene, a parte aumentare il rischio di russare, cosa piuttosto disturbante per chi abbiamo vicino e vorrebbe scivolare tranquillamente tra le braccia di Morfeo, si tratta di una pratica che può nuocere alla nostra salute. Secondo uno studio comparso in questi giorni sulla rivista specializzata Journal of Oral Rehabilitation, infatti, questa abitudine può causare gli stessi danni ai denti che crea scolarsi una bevanda gassata prima di andare a letto.
Il motivo risiederebbe nel fatto che dormire con la bocca aperta possiede un effetto collaterale piuttosto comune: rende la gola secca, cosa che annulla l'effetto protettivo della nostra saliva. La saliva, infatti, uccide quei batteri che si annidano nella gola e producono acidità: senza la sua azione di contrasto, questi microrganismi vengono dunque lasciati liberi di aumentare il livello di acidità, con ripercussioni deleterie per i nostri denti. Una tale scoperta risulta tra l'altro coerente con quanto già confermato dagli odontoiatri, ovvero che chi dorme con la bocca aperta ha una più alta tendenza alla carie nel lato interno dei denti, proprio perché è quella la parte che diventa più secca.
In condizioni normali, il livello del pH interno alla bocca è di 7.7: ma l'abitudine di respirare con la bocca durante il sonno abbassa questo dato fino ad una media di 6.6, come evidenziato dallo studio dei ricercatori neozelandesi della Otago University. Una diminuzione piuttosto moderata, che però per alcuni arriva fino a 3.6: un abbassamento paragonabile a quello che avviene subito dopo essersi scolati una lattina della bevanda gassata preferita. Ad essere maggiormente colpiti risultano i maschi: quasi un terzo degli uomini dorme infatti con la bocca aperta, mentre tra le donne solo il 5% ha questa abitudine.