Sanihelp.it – Dalle parti di Roma, il gesto è oramai ricondotto ai gol del capitano Francesco Totti: da tutte le altri parti, succhiarsi il pollice viene considerato un segno di insicurezza tipicamente infantile, da smettere al più presto. Ma siamo poi così sicuri che rappresenti una cattiva abitudine per i nostri figli? Secondo uno studio dei ricercatori neozelandesi della University of Otago, pubblicato in questi giorni sulla rivista specializzata Paediatrics, i genitori non devono aver fretta di educare i propri bimbi a cessare di succhiarsi il pollice, o di mangiarsi le unghie: saranno anche gesti di scarsa educazione in pubblico, ma potrebbero rappresentare importanti abitudini da un punto di vista strettamente medico.
Secondo quanto emerso dallo studio, infatti, tali «malcostumi» potrebbero proteggere l'organismo dei più piccoli da allergie, difendendolo addirittura fino al compimento dei 32 anni. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori neozelandesi hanno preso in considerazione le abitudini di 1037 bambini nati tra il 1972 e il 1973, seguendone lo sviluppo a distanza di anni e anni. In particolare, è stato chiesto ai genitori se i figli fossero soliti succhiarsi il pollice a 5, 7, 9 e 11 anni: dal compimento del tredicesimo anno, invece, fino al trentaduesimo, i volontari sono stati regolarmente sottoposti ai classici test cutanei per verificare la presenza di allergie.
Ebbene, sarà pur vero che succhiarsi il pollice, così come il mangiarsi le unghie, espone il bambino all'assunzione di microbi: tuttavia, questi microbi renderebbero l'organismo di chi presenta questa abitudine più forte, meno sensibile. Di tutto il campione analizzato, infatti, circa il 45% mostrava segni di allergia: ma, tra coloro i quali si succhiavano il pollice, o si mangiavano le unghie, la percentuale è scesa sino al 40%. La teoria alla base di questa scoperta è che tali pratiche espongano l'organismo ai germi a cui il sistema immunitario reagisce, rendendo l'organismo meno sensibile ad allergeni quali acari, muffe, polvere, erba, pelo di animali.