Sanihelp.it – Non sempre chi si occupa dell'anziano ha le competenze di base necessarie: stando ai dati della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), su un milione di badanti attive in Italia solo una su 7 ha una formazione per l'assistenza sanitaria mentre i caregiver familiari, circa due milioni, in 4 casi su 10 sono essi stessi over 65 e quindi spesso non in grado di fare iniezioni o ricordare anche la terapia del proprio caro, oltre a quella che seguono in prima persona.
Per garantire agli anziani un'assistenza di qualità, è stato promosso dalla SIGG un progetto di formazione per caregivers di anziani non autosufficienti. Frutto di uno sforzo multidisciplinare, è già attivo in Lazio, Marche, Umbria, Toscana, Abruzzo, Molise, Calabria, Sardegna e Lombardia.
Al termine dei corsi, il caregiver conoscerà la rete dei servizi socio sanitari e sarà capace di accedere alle risorse territoriali, identificare i bisogni e le problematiche fisiche, psicologiche, assistenziali e curative del malato, grazie a conoscenze generali di educazione alimentare, abilità per la cura, l'igiene e il miglioramento dell'ambiente abitativo per favorire indipendenza, sicurezza e qualità di vita dell’anziano.
Sono gli anziani stessi infatti che a volte non si sentono sicuri nelle mani dei caregiver, pur ritenendoli un punto di riferimento: dati SIGG indicano per esempio che uno su 3 teme che la propria badante possa commettere sbagli nel dare i farmaci. Inoltre il 77% delle badanti è di nazionalità straniera e quindi alla scarsa formazione sanitaria si aggiungono gli ostacoli correlati a una maggiore difficoltà di comprensione delle indicazioni mediche.
Appena 4 persone su 10 fra chi si prende cura degli anziani sanno medicare una ferita o fare un'iniezione intramuscolo e tutto ciò aumenta i pericoli, soprattutto per i malati più complessi. La maggioranza dei pazienti non autosufficienti affidati alle cure delle badanti o di assistenti familiari, è sottoposta a politerapie che spesso arrivano a prevedere anche più di 10 farmaci al giorno da assumere in modi e momenti diversi della giornata, misurazioni di pressione e glicemia, iniezioni: tutti atti assistenziali semplici che però occorre imparare a fare in modo corretto per non pregiudicare i risultati dei trattamenti.