Sanihelp.it – Il mondo scientifico sa da tempo che a favorire l'insorgenza del diabete di tipo 2 possono essere tanto le condizioni ambientali quanto lo stile di vita: smog, sedentarietà e obesità possono favorire fenomeni di insulino-resistenza, cioè la ridotta sensibilità da parte delle cellule all'azione dell'ormone insulina, condizione che favorisce l'insorgere di questa malattia. Nonostante ciò, i profondi meccanismi biologici che possono favorire lo sviluppo del diabete nell'adulto sono ancora in parte oscuri. Anche per quanto riguarda gli studi sul diabete 1 la chiarezza è poca: quel che si sa è che si tratta di una condizione autoimmune che porta le cellule del pancreas che producono insulina, ovvero le cellule beta, alla loro distruzione.
Fortunatamente recentemente due nuovi studi forniscono informazioni importanti in merito alla comprensione dei lati oscuri di queste due malattie.
Per quanto riguarda il diabete di tipo 2, uno studio pubblicato su Nature, ha permesso di identificare 4 rare varianti genetiche che favoriscono lo sviluppo di questa forma di diabete. La ricerca è stata effettuata da un team di scienziati dell'università del Michigan e possiede due importanti meriti. Il primo riguarda l'ampiezza e la varietà del campione analizzato, si tratta infatti di quasi 46mila persone: 21mila con diabete di tipo 2, mentre 25mila sane; volontari di origine europea, ispanica, afroamericana, e asiatica. Generalmente, infatti, gli studi medici condotti sono numeri molto ampi di popolazione prendono in esame soggetti di origine europea, col rischio di rendere poco attendibili i successivi tentativi di generalizzazione. Diverso è lo studio in oggetto, che riferendosi a campioni più variegati e rappresentativi fornisce risultati scientifici più attendibili. Il secondo merito riguarda il fatto di aver sequenziato unicamente la porzione di genoma che si occupa della codifica di proteine: l’esoma. Ciò permette di individuare le varianti genetiche più rare e non solamente le più comuni.
Per ciò che concerne il diabete di tipo 1, alcuni ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine, in un loro studio pubblicato su Cell, hanno scoperto una varietà ibrida di globulo bianco che mostra caratteristiche di due tipi distinti di cellule immunitarie e che potrebbe avere un nesso con l'annientamento delle cellule beta del pancreas e la mancata produzione insulina. La cellula in questione è un ibrido tra i linfociti B e i linfociti T: rispettivamente i produttori di anticorpi e i ‘killer’ diretti delle cellule estranee