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Dolore cronico per il 45% delle donne: servono cure ad hoc

Sanihelp.it – Ormai è un dato di fatto e anche la scienza lo conferma: nel dolore non esiste par condicio. Le donne soffrono più frequentemente degli uomini, per periodi più lunghi e con una maggiore intensità.


A questa predisposizione, però, non sempre corrisponde un’attenzione adeguata da parte di medici e opinione pubblica. Le differenti basi biologiche tra i due sessi, inoltre, determinano una diversa risposta ai farmaci, non soltanto in termini di efficacia ma anche di potenziali eventi avversi, ai quali le donne sarebbero più esposte.

Per questo è fondamentale identificare le terapie analgesiche meglio tollerate dall’organismo femminile, che possano essere impiegate con sicurezza tutta la vita. Un’indagine svolta su oltre 85.000 adulti in 17 Paesi di tutto il mondo ha evidenziato come una sintomatologia dolorosa cronica di qualsiasi tipo affligga il 45% delle donne, rispetto al 31,4% degli uomini, associandosi nell’8% dei casi a depressione.

Un altro studio, condotto dalla Standford University su 11.000 persone, ha mostrato che, in situazioni cliniche sovrapponibili, le femmine soffrirebbero il 20% in più dei maschi. Tra le sindromi algiche più diffuse nel gentil sesso, alcune sono specifiche, come la dismenorrea (che, secondo la IASP, colpirebbe fino al 90% delle adolescenti e oltre il 50% delle donne adulte) o il dolore pelvico cronico.

Altre si manifestano con più frequenza, rispetto al sesso maschile: l’emicrania, per esempio (3 volte più ricorrente), la cefalea tensiva cronica (4 volte di più), l’artrosi (3 volte di più, in menopausa), la fibromialgia (6 volte più diffusa), in generale i dolori muscolo-scheletrici (dal 35 al 59% dei casi, contro il 23-49% degli uomini), come la lombalgia. All’origine di questa maggiore vulnerabilità, vi sono differenze a livello genetico, ormonale e anatomico, ma anche fattori psico-sociali. In particolare, gli estrogeni influiscono sul sistema nervoso centrale, rendendolo più reattivo agli stimoli algici.

Le sindromi algiche sono tra le condizioni più frequenti che vengono sottoposte al farmacista. Un terzo dei cittadini esce dalla farmacia con un consiglio: di questi, circa il 20% è costituito da consulenze per la risoluzione di stati dolorosi, molto spesso richieste dalle donne, che sono le maggiori consumatrici di farmaci. Non a caso, 6 volte su 10 l’analgesico viene dispensato a una donna.

Come evidenziano i dati IMS sui primi 3 principi attivi senza obbligo di ricetta, nel periodo febbraio 2016 – gennaio 2017, in farmacia sono state vendute circa 26 milioni di confezioni di paracetamolo, 16,5 milioni di ibuprofene e 10 milioni di acido acetilsalicilico.


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