Sanihelp.it – Mens sana in corpore sano: è assodato, ma gli effetti del movimento con il suo corollario di ossigenazione cerebrale, endorfine e neurotrofine da alcuni anni è indagato anche come potenziatore sul lavoro. Molte grandi aziende italiane hanno compreso che allestire una palestra attrezzata per i dipendenti è un benefit che ha ritorni immediati in termini di produttività dei lavoratori e quindi di fatturato.
Uno studio condotto dalla Bristol University su 200 lavoratori di 3 società ha valutato i risultati lavorativi nei giorni in cui si allenavano e in quelli in cui non facevano attività fisica. Nei giorni in cui i volontari si allenavano, la concentrazione sul lavoro aumentava del 21%, il 22% finiva il lavoro in tempo, il 25% si concedeva meno pause e il 41% dichiarava di sentirsi più motivato.
Mentre un'altra indagine su 683 lavoratori li trovava più produttivi anche dopo soli 30 minuti di esercizio. Il tipo migliore di esercizio sembra essere quello a basso impatto, come una camminata a ritmo regolare, o 20 minuti in bicicletta con una pedalata costante. L'ideale sono 30 minuti al giorno, ma l'American College of Sports Medicine raccomanda che un incremento non superi i 10 minuti a sessione.
L'attività fisica regolare migliora anche l'abilità nella gestione del tempo e nel rispetto delle scadenze. Gli effetti si estendono alla sfera emotiva: stabilizza il temperamento, aumenta la tolleranza allo stress, il senso di calma, le energie sul lavoro e annulla il tipico calo di performance del dopo pranzo: lo hanno verificato all'Università di Bristol dove hanno osservato che i lavoratori facevano il 25% di pausa in meno e le aziende apprezzavano un calo di assenteismo del 22% oltre a una diminuzione del 17% degli incidenti sul lavoro.
I lavoratori che hanno un impiego sedentario riferiscono rigidità del collo, problemi al tunnel carpale e mal di schiena, che, è stato calcolato, costano 200 miliardi di dollari in perdita di produttività così come calcolato dalla Labor Organization of the United Nation.
Ecco perché il metodo WAL, ideato da Annamaria Crespi, pedagogista, coach, si propone di entrare nelle aziende e diventare uno strumento di benessere per i lavoratori. WAL, acronimo di Walk and Learn, è basato sulle scoperte della plasticità celebrale che dimostra come movimento e apprendimento, se esercitato insieme, si rinforzino reciprocamente.
Un recentissimo studio apparso quest’anno su Journal of Applied Psysiology su cavie ha mostrato che l'esercizio non aumenta solo la connessione (sinapsi) tra le cellule celebrali ma aumenta il numero di cellule staminali che daranno luogo a nuovi neuroni. Le stesse staminali neurali che invertono i deficit di memoria e apprendimento causati dalla chemioterapia. Il cervello, quando il corpo è in uno stato di movimento, entra in uno stato di rilassamento definito flusso correlato alla creatività e alle intuizioni. 30 minuti di camminata a passo regolare permette di aumentare la produttività fino al 50% (a seconda degli studi).