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Emergenza Coronavirus: si può andare dal dentista?

Sanihelp.it – Come ribadito da un recente articolo pubblicato su Nature in merito all’esperienza cinese sul Covid-19 in ambito odontoiatrico, la trasmissione del Coronavirus avviene con modalità aerea, sottolineando il possibile rischio connesso con gli aerosol, routinariamente prodotti nella maggior parte delle procedure odontoiatriche.


Per questo motivo gli odontoiatri si collocano al secondo posto delle categorie professionali più esposte all’infezione da Coronavirus, come riportato pochi giorni fa dal New York Times. Il decreto ministeriale limita così l’attività clinica odontoiatrica unicamente alle prestazioni a carattere di urgenza o non differibili (presenza di dolore, emorragie odontoiatriche, ascessi e flemmoni, traumi e problematiche protesiche tali da determinare deficit funzionale) e invita a procrastinare tutte le altre, così da limitare le possibili occasioni di contagio e diffusione del virus. L'Associazione Specialisti Italiani in Ortodonzia ricorda le modalità in caso di intervento urgente odontoiatrico.

1. Sarà effettuato un triage telefonico con il proprio specialista per verificare il problema, nonché lo stato di salute. Sarà richiesto se: presenta febbre (più di 37.5°C), raffreddore, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, mal di testa insorti negli ultimi 14 giorni. Se sintomatici, i cittadini dovranno rivolgersi telefonicamente al medico di famiglia o chiamare il numero 1500. Il trattamento odontoiatrico, se possibile, deve essere procrastinato.

2. In corso di valutazione telefonica, se ritenuto utile, lo specialista potrà richiedere di inviare fotografia o video del problema riscontrato al proprio apparecchio ortodontico. 

3. Qualora ne ravvisi lo stato di emergenza e la necessità di visitare la persona, lo specialista programmerà un appuntamento tale da evitare la presenza di più persone in contemporanea in sala d’attesa, così da rimanere a distanza corretta (almeno un metro) l’uno con l’altro, cercando di evitare accompagnatori non necessari.

4. La sala d’attesa e gli ambienti extra clinici saranno predisposti secondo i protocolli emessi in questi giorni: periodico e adeguato ricambio di aria, eliminando giornali, riviste, libri dalla sala d’attesa, disinfezione di ogni maniglia e superficie a contatto, fornendo al personale dispositivi di protezione come mascherina, guanti, occhiali e camice monouso.

5. Mettere a disposizione, in sala d’attesa, un disinfettante alcolico e mascherine, e detergere, per ogni nuovo paziente, con soluzioni a base di alcol o di cloro tutte le superfici, maniglie o bottoni oggetto di contatto.


6. Praticare, come di routine, tutte le norme di sterilizzazione nell’uso degli strumenti, minimizzando in particola modo l’impiego di strumenti rotanti e che prevedono nebulizzazione.

7. Nell’area clinica durante la fase pre-terapia e post terapia, saranno rigorosamente applicati i protocolli stilati e inoltrati di recente dalle Associazioni e dagli Ordini di categoria.

Si raccomanda infine di preservare la propria salute dentale per non incorrere in situazioni più gravi, prestando maggiore attenzione all’igiene della bocca e del proprio apparecchio ortodontico e seguendo le indicazioni fornite dal proprio specialista.

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