Sanihelp.it – Riduzione dei ricoveri ospedalieri del 30% e azzeramento del tasso di mortalità a causa di infezione. Sono i risultati del nuovo programma elaborato da medici e ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma per i bambini senza milza affetti da eterotassia, una rara malattia congenita che comporta lo spostamento e la malformazione di alcuni organi vitali, come cuore e fegato, e l’assenza o lo sviluppo anomalo della milza.
La nuova strategia di cura prevede che tutti i bambini con eterotassia privi di milza vengano sottoposti fin dalla nascita a profilassi antibiotica e programma vaccinale. Questo studio pone le basi per l’elaborazione di linee guida internazionali.
È stato scoperto che l’assenza della milza espone il bimbo alle infezioni, perché provoca la drastica riduzione delle cellule che difendono l’organismo dall’aggressione dei patogeni (cellule B della memoria). Chi è privo di milza, habitat naturale di queste cellule, è in grado di produrle, ma non di mantenerle in vita a lungo, risultando più vulnerabile all’attacco dei batteri.
L’eterotassia colpisce un bambino su 10-20.000 e in circa il 50% dei casi è associata a difetti della milza che può essere assente, frammentata o parzialmente sviluppata e non funzionante. In questo caso le infezioni, soprattutto batteriche, sono una complicanza grave, molto frequente e potenzialmente letale.
Nel 2010 il team di medici dell’Unità operativa di Cardiologia e Aritmologia del Bambino Gesù ha introdotto un protocollo di cura differenziato per i bambini affetti da eterotassia con milza (a basso rischio infettivo) e senza milza (ad alto rischio). Questi ultimi, fin dalla nascita, vengono sottoposti a un programma di sorveglianza immunologica e vaccinale associato a terapia antibiotica. I dati dimostrano che questa strategia previene le infezioni batteriche gravi riducendo la frequenza dei ricoveri e la mortalità. Da quando è stato introdotto il nuovo protocollo, nessuno dei malati seguiti al Bambino Gesù è deceduto per infezione.