Sanihelp.it – Prima il biologico, poi il naturale, quindi il vegano e ora il no-glutine, un mercato in ascesa negli ultimi anni, con crescita di fatturato e proseliti spinti dalle celebrities. Gwyneth Paltrow, Victoria Beckham, Kim Kardashian, Lady Gaga: non sono celiache ma non portano in tavola nulla che contenga glutine, convinte di guadagnare in salute e restare in forma.
Un equivoco, come dimostrano i dati scientifici più recenti, che l’appeal delle celeb contribuisce ad alimentare. Dilaga così la moda gluten-free, di tendenza anche in Italia: nel nostro Paese ogni anno si spendono 320 milioni di euro per prodotti senza glutine, ma di questi solo 215 derivano dagli alimenti erogati per la terapia dei pazienti celiaci. Il 10% dei cittadini europei segue una dieta totalmente, parzialmente o occasionalmente gluten-free senza averne bisogno e sono circa 6 milioni gli italiani celiaci per moda, che sprecano ogni anno oltre 100 milioni di euro stando ai dati Nielsen diffusi dall'Associazione Italiana Celiachia.
Nessuna ricerca, ribadiscono gli esperti, ha finora dimostrato qualsivoglia effetto benefico per i non celiaci nell’alimentarsi senza glutine, anzi. Gli studi scientifici stanno ampiamente dimostrando che in chi non è celiaco l’esclusione del glutine è inutile.
Come evidenziano dati appena pubblicati dal British Medical Journal, uno studio che ha seguito oltre 110.000 uomini e donne per 26 anni ha evidenziato che nei non celiaci l’esclusione del glutine non riduce il rischio cardiovascolare, come alcuni sostenevano ritenendo che incrementasse il livello generale di infiammazione anche in chi non è intollerante: gli autori hanno anzi scoperto che l’alimentazione gluten-free nei non celiaci si associa a una riduzione del consumo di cereali integrali, con possibili effetti negativi sul rischio cardiovascolare.
La dieta senza glutine è invece essenziale per i celiaci: in Italia si stimano circa 600.000 casi, pari all’1% della popolazione, ma i diagnosticati a oggi sono appena 190.000. Il 70% dei celiaci non sa di avere questo problema, al contrario il 99% della popolazione che non è celiaca sembra appassionarsi a una vita gluten-free. Per tutti i malati la dieta senza glutine non è una scelta alimentare ma l'unica terapia, vero e proprio salvavita.
La moda dei cibi gluten-free può portare a ritardate o mancate diagnosi, in quanto chi si mette a dieta senza glutine, senza una diagnosi, rischia di vanificare la possibilità di scoprire se la celiachia sia la vera causa dei propri malesseri.