Sanihelp.it – Ricercatori del Pediatric Hospital di Philadelphia partendo dal presupposto che i calcoli renali sono favoriti da un cambiamento nella flora batterica intestinale e urinaria, hanno cercato di capire se l’assunzione di antibiotici può contribuire allo sviluppo dei calcoli renali.
Negli ultimi 30 anni è stato stimato che la prevalenza complessiva di calcoli renali è aumentata del 70% , andando a colpire soprattutto bambini e adolescenti, fasce di età che fino a una trentina di anni fa non sviluppavano assolutamente la condizione.
Nello studio pubblicato sulla rivista Journal of The American Society of Nephrology, per la prima volta, sono riusciti a dimostrare che antibiotici afferenti a cinque classi diverse, possono effettivamente incrementare il rischio.
Gli autori dello studio hanno analizzato i dati relativi a 13 milioni di cartelle elettroniche di adulti e bambini inglesi, visitati da medici di medicina generale fra il 1994 e il 2015.
Sono andati inoltre a valutare quanti e quali antibiotici erano stati assunti da 26000 pazienti che a un certo punto della loro vita hanno sviluppato calcolosi renale e hanno confrontato i loro dati con quelli di un gruppo di controllo costituito da 260000 persone.
Delle 12 classi di antibiotico studiate, 5 hanno dimostrato di poter elevare il rischio di calcolosi renale.
In particolare le persone che hanno assunto sulfonamidi si sono rivelati due volte più a rischio degli altri di sviluppare calcolosi, mentre il rischio è risultato aumentato del 27% nel caso dei pazienti che hanno assunto penicilline ad ampio spettro.
Il rischio di è rivelato maggiore nei bambini e negli adolescenti molto esposti all’antibiotico terapia.