Advertisement
HomeSalute BenessereSaluteScoperto il Neurone Rosacanina

Scoperto il Neurone Rosacanina

Un nuovo neurone nel cervello umano

Sanihelp.it – È stato ribattezzato Roseship Neuron, che letteralmente significa Neurone Rosacanina, perché la sua forma ricorda quella di una rosa senza petali: con quel groviglio che l'assone forma intorno al nucleo. Si tratta di una nuova cellula cerebrale, la cui esistenza è stata recentemente indivuata da un team di ricercatori dell'Allen Institute fon Brain Science di Seattle e dell'Università di Szeged in Ungheria. Pubblicata su Nature Neuroscience, la scoperta è importantissima perché aggiunge un nuovo tassello al ristretto gruppo di neuroni specializzati presenti solo nel cervello di esseri umani e primati.


Inizialmente i due team hanno lavorato in maniera indipendente. Entrambi avevano a disposizione alcune parti del cervello di due uomini, di circa 50 anni, che erano morti e avevano donato il proprio corpo alla ricerca. Entrambi i gruppi di ricerca hanno preso in esame lo strato più superficiale della corteccia cerebrale, responsabile della coscienza e di una serie di altre funzioni che vengono considerate esclusive della nostra specie, e lo hanno studiato secondo tecniche diverse: nel laboratorio di Szeged le cellule sono state analizzate secondo un approccio classico, esaminando la forma delle cellule e le sue proprietà elettriche; mentre nell'Allen Institute sono stati individuati i geni che rendono questi neuroni diversi dagli altri. È stato solo qualche anno dopo, quando i due gruppi si sono resi conto che si erano imbattuti nella stessa scoperta, partendo da tecniche diverse, che hanno iniziato a lavorare insieme.

Il neurone che è stato scoperto è di tipo inibitorio, quindi può agire come freno dell'attività cerebrale. I ricercatori devono ancora capirne l'esatta funzione: quello che per ora hanno verificato è che questo neurone si connette alla cellula 'obiettivo' in un punto specifico, diverso dagli altri, il che indica che potrebbe controllare l'informazione in un modo altamente specializzato. Il team ora ne verificherà la presenza nel cervello di soggetti deceduti e affetti da disturbi neuropsichiatrici, per capire se all'origine della malattia possa esserci un'alterazione di questi neuroni specializzati.

Video Salute

Ultime news

Gallery

Lo sapevate che...