Sanihelp.it – In Italia una donna è morta per linfoma anaplastico a grandi cellule (ALCL), la rara forma di tumore che può insorgere in seguito all’impianto di protesi al seno.Il decesso è avvenuto all’inizio dell’anno, ma è stato reso noto solo nelle ultime ore, riportando alla ribalta il tema della sicurezza. In seguito a questa notizia le donne che portano le protesi possono ancora dormire sonni tranquilli? E in cosa consiste la malattia?
«Ovviamente la notizia di un decesso scatena reazioni emotive», dice Daniele Fasano, presidente della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica SICPRE, l’associazione scientifica che raccoglie i professori universitari, i primari ospedalieri e la gran parte dei liberi professionisti specialisti in chirurgia plastica nel nostro Paese. «Riteniamo però che questa notizia, a parte il dispiacere che suscita, non modifichi sostanzialmente il quadro dell’ALCL come evenienza estremamente rara. In base a quanto raccolto dal database del Ministero della Salute italiano, negli ultimi 8 anni sono stati registrati 41 casi di ALCL su 411.000 protesi impiantate. Questo vuol dire che il rischio di ammalarsi di ALCL è dello 0,001%. Ancora, se riconosciuta per tempo e approcciata nel modo corretto, cioè con la rimozione della protesi e della capsula fibrosa che la avvolge, la malattia viene risolta in sala operatoria, senza richiedere ulteriori cure. Per queste ragioni ci sentiamo di dire un ‘no’ motivato e scientifico all’allarmismo e alle posizioni sensazionalistiche».
La prevenzione e i sintomi
Le protesi per il seno vengono utilizzate sia a scopo estetico, nella mastoplastica additiva, sia a scopo ricostruttivo, in pazienti che soffrono di gravi malformazioni o che hanno avuto un tumore. In ogni caso, tutte le donne che portano le protesi, a qualsiasi età, devono sottoporsi ai controlli periodici indicati dal chirurgo plastico. «L’ALCL insorge di solito diversi anni dopo l’impianto del dispositivo, in media dopo 7 anni – dice ancora Fasano -. Il segnale da non trascurare è un rigonfiamento della mammella; le donne che lo riscontrano devono rivolgersi al loro chirurgo».