Sanihelp.it – L’Università degli Studi Internazionali di Roma ha condotto uno studio finalizzato a comprendere le conseguenze emotive del lockdown sui bambini al fine di analizzare le potenziali correlazioni tra lo sviluppo di disturbi internalizzanti o esternalizzanti e le funzioni riflessive genitoriali.
Per raggiungere lo scopo il team di ricerca ha analizzato i dati relativi a 500 famiglie con bambini nella fascia 6 – 10 anni, andando a valutare parametri quali ansia, irritabilità e disregolazione emotiva.
Tali parametri si sono rivelati nettamente correlati alle capacità di rispecchiamento emotivo delle madri, cioè la capacità di capire e interiorizzare le emozioni del bambino e restituirle in maniera adeguata ed efficace.
«Diventa essenziale, di conseguenza, stabilire nella famiglia un clima di sostegno, fornendo al bambino un’impalcatura stabile» che faciliti la comprensione del fenomeno, esorcizzando lo stress derivante dall'evento stesso e contribuendo allo sviluppo delle capacità di resilienza utili ad affrontare la ripresa post quarantena.- afferma Alessandro Frolli, direttore scientifico del Centro di Ricerca sulle Disabilità dell’Unint che asserisce anche- In questo studio abbiamo eseguito un’analisi Correlazionale per indagare se le funzioni riflessive genitoriali possano influenzare gli aspetti comportamentali dei propri bambini ed abbiamo evidenziato una forte correlazione tra i disturbi internalizzanti (depressione, appiattimento dell’umore, ansia) ed esternalizzanti (irritabilità, iperattività, aggressività) e le funzioni riflessive genitoriali, soprattutto delle madri. Altro dato importante emerso è che spesso i disagi si manifestano non tanto durante il perdio restrittivo, quanto alla ripresa delle attività. Infatti, la funzione di rispecchiamento emotivo genitoriale insieme ad un adeguato stile comunicativo risulta fondamentale quale substrato per lo sviluppo di corrette capacità di resilienza sia nel periodo di criticità che nella fase di ripresa».