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Come sono cambiati gli interventi dopo il Covid-19

Come sono cambiati gli interventi dopo il Covid-19

Sanihelp.it – La pandemia di Covid-19 ha completamente trasformato il nostro mondo, lo sappiamo. Per quanto riguarda il mondo della bellezza, e soprattutto la percezione del proprio corpo, gli ultimi mesi hanno portato una maggior richiesta di interventi e soprattutto un nuovo approccio, che rifugge dalle attese e tende a unire nella stessa seduta operatoria due ritocchi.


La notizia dei nuovi trend arriva dal 69° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica SICPRE (Bologna, 24-25 settembre), con la partecipazione in presenza e online di 700 chirurghi plastici di tutta Italia.

«Sicuramente le condizioni di vita e di lavoro portate dal Covid-19, con riunioni online e videochiamate all'ordine del giorno, hanno fatto sì che molti si vedessero più 'brutti' e più 'vecchi' – dice Francesco D'Andrea, presidente SICPRE -. E questo ha sicuramente determinato un maggiore numero di richieste di interventi di chirurgia e medicina estetica. Ancora, in molti hanno reagito così, scegliendo di prendersi maggiormente cura del proprio aspetto, agli stati d'animo portati dal Covid e dai lockdown: l'idea di un ritocco, magari accarezzata da tempo e sempre rimandata, è diventata una necessità impellente che si è tradotta, non appena le condizioni lo hanno reso possibile, in un progetto realizzato».

Basta attese, quindi. Come la pandemia ha ampiamente dimostrato, possono succedere cose inimmaginabili. E può non esserci più tempo.

Due meglio di uno

Come tutti gli interventi, anche quelli di chirurgia estetica richiedono una convalescenza, che a seconda dei casi può comportare dolore, lividi, gonfiore e cicatrici che devono guarire. «Lo smart working ha reso possibili convalescenze più lunghe e tranquille – fa notare Daniele Fasano, presidente del congresso  -. Di conseguenza, più pazienti hanno preso in considerazione di sottoporsi non solo a un ritocco, ma a due, riducendo in questo modo anche la necessità di ulteriori accessi in ospedale o in clinica».

Ancora, il Covid-19 ha costretto a fare di più e ancora meglio in termini di pianificazione, esami preliminari, esecuzione accurata degli interventi.  «Se prima le cose dovevano andare bene, con il Covid devono andare benissimo, in modo da ridurre ulteriormente possibili complicanze». A tutto vantaggio della ripresa del paziente e della sua salute.


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