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Italiani: cosa ne pensano di vaccini e contenimento?

Sanihelp.it – Cosa ne pensano davvero gli italiani dei vaccini, delle misure di contenimento attuate in questo periodo di larga espansione della variante Omicron?


Lo rivela un’indagine condotta dalle Università di Milano e Messina e commissionata a BVA DOXA dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro .

L’indagine è stata svolta nel periodo dal 26 al 31 gennaio 2022 su un campione di 1000 persone dai 18 ai 74 anni rappresentativo della popolazione italiana.

Secondo l’indagine, il 6% del campione, in larga parte attivo, non è stato vaccinato, ma soltanto il 3.8% riferisce di non avere alcuna intenzione di vaccinarsi.

La maggior parte dei vaccinati (79%) era già convinto da solo di vaccinarsi, il 21% è stato convinto dalle norme governative, dal medico di famiglia e dal medico competente, oltre che da familiari e amici.

Dopo l’adozione del green pass per i luoghi di lavoro, il 12% ha fatto tamponi ripetuti e metà di essi si è poi vaccinato.

Il 65% degli intervistati ritiene utile la campagna informativa governativa sul vaccino sui media.


Quanto all’adozione del green pass rafforzato, il 78% è favorevole per bar, ristoranti, negozi, ecc., e il 75% sul luogo di lavoro. Il 76% è favorevole anche all’obbligo vaccinale negli ultra cinquantenni e il 73% a un lockdown ristretto ai non vaccinati.

L’80% è favorevole a mantenere incentivazioni per lo smart working. I

l 74% ritiene utili tamponi periodici per i lavoratori e il 94% le misure di sanificazione dei locali.

Il 23% si è vaccinato contro l’influenza, circa il doppio rispetto allo scorso anno.

Dall’indagine è anche emerso che la figura e il ruolo del medico del lavoro-competente sono conosciuti dal 70% degli intervistati, mentre per il restante 30% tale figura non è prevista dalla normativa.

Il 29% degli intervistati riferisce di avere contratto COVID-19, corrispondente al 10% in più della percentuale ufficialmente registrata nella popolazione adulta.

Considerando anche i casi asintomatici è probabile, quindi, che metà della popolazione italiana sia venuta in contatto col virus Sars-Cov-2.

Circa metà dei casi di COVID-19 con sintomi clinici si è verificata negli ultimi due mesi, quando ha preso il sopravvento la variante omicron, estremamente contagiosa, ma fortunatamente meno severa per i vaccinati.

Dall’indagine, infine,  è emerso chiaramente che il vaccino è stato accettato dalla quasi totalità della popolazione attiva, grazie anche al convincimento da parte dei medici competenti e dei medici di famiglia e la campagna vaccinale ha aumentato anche la vaccinazione anti-influenzale, contribuendo al controllo dell’epidemia influenzale stagionale.

«I dati sono attualmente in fase di analisi più approfondita e di elaborazione, in previsione della preparazione di un lavoro scientifico» – spiega il professor Carlo La Vecchia – »Le misure di contenimento in atto godono del supporto della maggioranza della popolazione, sebbene circa un quarto degli italiani non sia del tutto o per niente favorevole».

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FonteUnimi

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