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La luna piena non disturba solamente il sonno dei licantropi

Sanihelp.itLo stato di sonno nell’uomo può variare a seconda delle fasi lunari. La dimostrazione arriva da uno studio condotto da Christian Cajochen, ricercatore presso il Centro di Cronobiologia dell’Università di Basilea, che ha condotto una serie di test per misurare specifici aspetti connessi alle diverse fasi del sonno:


– l’attività elettroencefalografica durante il non-rapid-eye-movement (NREM o NON-REM), momento del sonno caratterizzato dall’abbassamento della temperatura corporea, dal rallentamento del battito cardiaco e del respiro, dal rilassamento della muscolatura e dalla comparsa di onde cerebrali (Theta, fusi del sonno e complessi K) più lunghe e meno rapide rispetto a quelle tipiche dello stato di veglia (Alfa e Beta). La NREM si alterna alla fase REM (rapid-eye-movement) che è invece contrassegnata da bruschi movimenti degli occhi accompagnati da un aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria; è durante questa seconda fase che si sogna.

– i livelli di secrezione della melatonina, ormone prodotto di notte dalla ghiandola pineale (detta anche epifisi); il ruolo principale di questa molecola naturale è quello di regolare il ciclo sonno-veglia e di proteggere la ghiandola che la produce.

– il livello di cortisolo nel sangue, ormone derivato dal colesterolo e necessario ad indurre l’aumento di glicemia. Quando l’organismo riposa in maniera corretta, la produzione di cortisolo durante il sonno viene inibita; nei casi in cui il sonno sia disturbato, il cortisolo continua a stimolare, sovraccaricandolo, il sistema cardiovascolare, causando frequenti risvegli.

Lo studio, pubblicato il 25 luglio sulla rivista Current Biology, rileva che su un totale di 64 notti monitorate, solamente in occasione del plenilunio sono state rilevate tre condizioni specifiche: l’allungamento di cinque minuti del tempo necessario ad addormentarsi, la diminuzione di venti minuti della durata totale del sonno e la segnalazione, nell’encefalogramma, di una diminuzione del 30% di onde delta (indicative di sonno profondo).

Queste variazioni sono state associate con un peggioramento della qualità soggettiva del sonno e con una diminuzione nell’organismo dei livelli di melatonina, causa dell’alterazione del ciclo sonno-veglia.

Insomma, il plenilunio non disturba solamente il sonno di animali e licantropi: questo studio è infatti la prima prova attendibile di come i ritmi lunari siano in grado di modulare la struttura del sonno anche negli esseri umani


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