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Al sole, occhio agli occhi!

La parola all'oftalmologo

Sanihelp.it – Il sole, elemento benefico per la salute se preso con le dovute precauzioni, può rappresentare un problema per gli occhi, in assenza di adeguate protezioni. Infatti le insidie in agguato sono tante.


«Le complicanze più frequenti – spiega il professor Jean Marc Vergati, chirurgo oftalmico esperto di chirurgia rifrattiva – ma anche meno gravi, sono rappresentate da arrossamenti, bruciori e senso di secchezza. Queste problematiche sono più frequenti nei portatori di lenti a contatto e possono manifestarsi maggiormente in quelle giornate in cui a una forte illuminazione si aggiunge il vento».

In alta montagna, sulla neve, o su spiagge con sabbia molto chiara, questi sintomi possono essere più intensi. Può per esempio comparire dolore molto forte, accompagnato da appannamenti della visione e abbondante lacrimazione: è la cheratocongiuntivite attinica, in cui si assiste alla comparsa di lesioni superficiali della cornea e che può protrarsi per tre o quattro giorni.
Sia nel primo caso che nel secondo, però, non si assiste alla comparsa di danni permanenti e con una precoce terapia si arriva alla completa remissione dei sintomi.

Il sole può determinare però anche lesioni più gravi. «Non dobbiamo dimenticare che i raggi ultravioletti hanno una notevole azione ossidante sia sulla pelle che sugli occhi – continua l'esperto – L’area più sensibile a questo tipo di danno è la retina. La scarsa percezione di questo tipo di danno è dovuta al fatto che la sofferenza della retina manifesta i suoi danni nel tempo».

È ormai accertato che una delle cause principali delle maculopatie, grave lesione della macula che può portare alla perdita della visione centrale, è da ricercarsi proprio in una non corretta esposizione al sole. Per manifestarsi, però, la maculopatia impiega anni e l’identificazione delle lesioni da parte dell’oculista può precedere anche di decine di anni la comparsa di disturbi seri della visione.

Nei bambini, poi, il danno può essere ancora più grave in quanto il filtro naturale che protegge la retina (la luteina) non è ancora pienamente sviluppato. «Ma, mentre i genitori sono molto attenti alla protezione della pelle con creme a schermo elevato, altrettanta sensibilità non si vede ancora per ciò che riguarda gli occhi – spiega il progessor Vergati – In più, bisogna avvisare i genitori di figli ipermetropi che le lenti per questo vizio di vista hanno la caratteristica di aumentare la concentrazione di raggi che colpiscono la retina. Infatti queste lenti sono paragonabili a lenti d’ingrandimento».

Perché questa paura delle maculopatie? Perché,  a causa sia dell’aumento dell’età della popolazione, sia dell’aumento dell’esposizione al sole osservata negli ultimi 30-40 anni, le maculopatie stanno interessando fasce sempre maggiori di persone.


Cosa si deve fare quindi per proteggere gli occhi? «Sia per gli adulti – risponde Vergati – sia per i bambini è necessario indossare occhiali da sole, possibilmente che taglino i raggi UV al di sotto dei 400 nanometri (i più pericolosi) e assumere integratori alimentari che forniscano antiossidanti e luteina. Altro consiglio è quello di assumere frutta gialla (meloni, albicocche, pesche, ecc.), ricca di antiossidanti».

Con vademecum utile per la scelta degli occhiali da sole è stato realizzato da UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, in una guida realizzata in collaborazione con Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici, Commissione Difesa Vista e Sistema Moda Italia, liberamente scaricabile dal sito UNI all’indirizzo www.uni.com.

Nell'opuscolo si legge che gli occhiali da sole o le lenti a norma si riconoscono perché riportano le seguenti informazioni (che possono essere impresse come marchio sulla montatura degli occhiali, stampate sull’etichetta o indicate sull’imballaggio o una combinazione di tutte queste modalità):

· la marcatura CE (obbligatoria)
· il riferimento alla norma europea UNI EN 1836 (o solo EN 1836,) che solitamente si trova all’interno del libretto di istruzioni che accompagna il prodotto
· il nome del fabbricante o del fornitore
· il numero della categoria del filtro montato (da 0 a 4, con l’eventuale logo per il divieto di impiego durante la guida nei casi ove previsto)
· le istruzioni per la cura, la manutenzione e la pulizia.

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