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Salute occhi: coenzima Q10 spazzino dei radicali liberi

Sanihelp.it – È lo spazzino dei radicali liberi e protegge dai danni dell’ossidazione, agendo come un neuroprotettore nel glaucoma. A confermare il potenziale effetto benefico del coenzima Q10 nella protezione delle cellule neuroretiniche dal danno ossidativo è una recente revisione scientifica pubblicata sulla rivista Neural Regeneration Research. Una buona notizia per tutti i pazienti affetti da questa malattia, protagonista dal 10 al 16 marzo della Settimana mondiale del glaucoma con varie iniziative di sensibilizzazione. 


Anche se l’incremento della pressione intraoculare rimane a tutt’oggi il più importante e documentato fattore di rischio associato all’insorgenza e alla progressione del glaucoma, le più recenti ricerche hanno evidenziato una origine neuronale della malattia, con la degenerazione delle cellule gangliolari della retina. In particolare, l’attenzione della ricerca, alla luce delle similitudini che esistono tra glaucoma e neuropatie ottiche mitocondriali, si è concentrata sulla funzione mitocondriale. 

Il glaucoma distrugge i neuroni attraverso diversi meccanismi tra cui lo stress ossidativo, la neuro infiammazione e la disfunzione mitocondriale. Insomma, bisogna iniziare a pensare al glaucoma come a una malattia neurologica così come l’Alzheimer, il Parkinson o la sclerosi laterale amiotrofica: malattie diverse, ma accumunate da analoghi meccanismi di morte degenerativa del neurone.

In tutte queste patologie neurodegenerative, il coenzima Q10 ha mostrato una funzione protettiva: fa funzionare il neurone e nel contempo lo protegge. Tra i numerosi studi sperimentali va ricordata in particolare la capacità del coenzima Q10 di ridurre il declino funzionale nei soggetti affetti da malattia di Parkinson. Inoltre, è dimostrato che bassi livelli ematici di coenzima Q10 favoriscono un aumentato rischio di demenza, perlomeno nella popolazione giapponese. 

Sono diversi anche gli studi sulla funzione protettiva del coenzima Q10 nel glaucoma. In questa ultima revisione scientifica, il riscontro di livelli di coenzima Q10 più bassi nella retina umana di soggetti anziani ha suggerito un possibile aumento della vulnerabilità delle cellule retiniche gangliolari a causa della carenza di coenzima Q10. Per questo questa sostanza è stata proposta come potenziale agente neuroprotettivo nel glaucoma.

Anche se la terapia ipotonizzante continua a essere il gold standard, c’è la necessità di affiancare anche una terapia basata sulla neuroprotezione, cioè l’utilizzo di molecole come il coenzima Q10 che agiscono prevenendo il danno neuronale a livello di retina e nervo ottico con meccanismi d’azione che sono indipendenti dal controllo della pressione dell’occhio e che agiscano sulla cellula ganglionare retinica migliorando il suo livello di sopravvivenza. 

Il coenzima Q10, oltre che sotto forma di collirio, è disponibile anche in formulazione orale e dagli studi è emerso come la somministrazione per bocca possa avere una efficacia nelle malattie neurodegenerative e nelle malattie cardiovascolari. La somministrazione orale di coenzima Q10, oltre ad avere un alto profilo di sicurezza, è risultata in grado di aumentare le concentrazioni plasmatiche di CoQ10. Inoltre, potrebbe migliorare l’aderenza alla terapia nei malati anziani che hanno difficoltà a mettere i colliri. 


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