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Influenza, tutte le fake news

L'importanza del vaccino

Sanihelp.it – Stiamo affrontando un periodo difficile in cui molte sono le incertezze e tanti i dubbi. Non solo sul Covid ma anche sulle tipiche malattie di stagione come l’influenza. Ecco il parere del professor Fabrizio Pregliasco, Direttore scientifico di Osservatorio Influenza, Virologo, Ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi.


L’influenza non è una malattia grave e quindi non è necessario vaccinarsi. Falso L’influenza è in realtà una patologia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità: nella stragrande maggioranza dei casi i pazienti guariscono senza strascichi, ma in soggetti più fragili, come gli anziani e i bambini, o persone con un sistema immunitario compromesso, può facilmente provocare complicazioni come polmoniti e condurre al ricovero in ospedale o, nei casi estremi, persino alla morte. 

Il vaccino antinfluenzale è raccomandato solo agli anziani. Falso. Sebbene le complicanze siano più frequenti nelle persone anziane, la vaccinazione antinfluenzale non è consigliata solo a chi ha più di 65 anni. Tutti i soggetti, di qualsiasi età, con un sistema immunitario compromesso o affetti da malattie croniche come asma bronchiale o patologie cardiache, dovrebbero vaccinarsi contro l’influenza. Non va dimenticato, inoltre, che la vaccinazione è raccomandata anche alle donne in gravidanza e ai bambini piccoli in quanto anch’essi a maggior rischio di infezioni gravi.

Il vaccino dell’anno precedente protegge anche nella stagione successiva. Falso Poiché in genere i ceppi virali dell’influenza mutano ogni anno, e ogni anno il vaccino è diverso da quello dell’anno precedente proprio perché disegnato specificamente per il tipo di virus che sarà in circolazione durante quella stagione, per essere coperti dall’influenza, occorre vaccinarsi tutti gli anni. E anche se i ceppi virali in circolazione non fossero mutati rispetto all’anno precedente, è bene ripetere comunque la vaccinazione per minimizzare le probabilità di contrarre il virus.

Il vaccino non è efficace perché ho contratto comunque l’influenza, pur essendomi vaccinato. Falso Le persone che dicono di aver sviluppato l'influenza nonostante si siano vaccinate, in realtà hanno contratto una malattia diversa. Il vaccino antinfluenzale è infatti efficace per contrastare solo i ceppi virali, individuati come i più probabili responsabili della stagione influenzale, per cui è stato studiato. In circolazione, specie in inverno, vi sono però altri virus »parainfluenzali» che provocano sintomi molto simili a quelli dell’influenza, ma per cui non esiste protezione vaccinale.  Le infezioni respiratorie o intestinali che essi provocano sono comunque meno serie e meno soggette a complicazioni rispetto a quelle causate dall’influenza.

Il vaccino antinfluenzale è sconsigliato in gravidanza e/o durante l’allattamento. Falso In realtà la gravidanza è un momento delicato in cui le donne, avendo un sistema immunitario più debole, sono a maggior rischio di complicazioni in caso di infezione da virus influenzale, complicazioni che potrebbero mettere a rischio la salute sia della mamma che del nascituro. L’influenza, in particolare la febbre alta, può inoltre comportare la comparsa di contrazioni dell’utero, che potrebbero causare a loro volta un parto prematuro. Ecco perché la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata alle donne in qualsiasi fase della gravidanza, in quanto protegge la mamma, riducendo di almeno il 50% il rischio di ricovero, e diminuisce il rischio che il neonato sviluppi otite nei primi due mesi di vita. Il vaccino antinfluenzale è sicuro e fortemente consigliato anche durante l’allattamento, in quanto permette di rinforzare le difese immunitarie anche del neonato, dato che attualmente non esiste un vaccino per i bambini sotto i sei mesi.

Il vaccino per l'influenza aiuta a proteggerci dal Covid-19 Vero/Falso In realtà non esistono evidenze che il vaccino antinfluenzale aiuti a proteggerci anche dal Covid-19. Nonostante ciò, in questo momento la vaccinazione antinfluenzale è molto importante per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dato che i sintomi tra Covid-19 e influenza sono molto simili. Inoltre, vaccinandosi contro l’influenza, si riducono le complicanze dovute a questa malattia, soprattutto nei soggetti a rischio, e gli accessi al Pronto soccorso.


Il vaccino antinfluenzale può causare gravi effetti collaterali. Falso I vaccini in commercio sono assolutamente sicuri. Prima di essere commercializzato di solito un vaccino segue per anni una serie di test e controlli molto rigidi che servono proprio a verificarne non solo l'efficacia, ma anche la sicurezza. La maggior parte degli effetti collaterali sono di solito lievi e irrilevanti, se paragonati ai rischi di un’epidemia influenzale o agli effetti collaterali dei farmaci più comuni usati per curarla. A seguito del vaccino, possono presentarsi al massimo un momentaneo gonfiore e dolore nella zona interessata, un lieve rialzo della febbre o un malessere generale che regrediscono però spontaneamente nel giro di 24/48 ore. Anche reazioni allergiche gravi al vaccino sono possibili, ma estremamente rare.

Il periodo migliore per vaccinarsi è compreso tra ottobre e inizio dicembre  Vero La copertura determinata dal vaccino ha una durata limitata. Quindi, tenuto conto che il vaccino impiega due settimane per produrre anticorpi efficaci contro i virus dell'influenza circolanti e che la stagione influenzale di solito parte dalla fine di dicembre con un picco tra gennaio e febbraio, il periodo più indicato per la vaccinazione è quello compreso tra la metà del mese di ottobre e l’inizio del mese di dicembre, in modo da essere protetti nel periodo influenzale tipico.

In caso di raffreddore è meglio rinviare la vaccinazione contro l’influenza  Falso In generale raffreddore, mal di gola o diarrea, se sono lievi, non rendono necessario rimandare la vaccinazione antinfluenzale, che va invece rinviata in caso di malattie moderate o gravi con febbre. In questi casi meglio aspettare la guarigione.

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