Sanihelp.it – Non riuscire a capire cosa si prova e avere a volte l’impressione di non provare nulla.
Tutti proviamo emozioni e sentimenti, ma c’è chi fatica a riconoscere i propri sentimenti e agli occhi degli altri può apparire freddo e distaccato.
L'alessitimia è il termine tecnico per descrivere il disturbo che rende impossibile rilevare le proprie emozioni o sentimenti ed esprimerli verbalmente.
Soffrire di alessitimia significa avere un’evidente difficoltà nel tradurre le emozioni in parole
In linea generale l’alessitimia si contraddistingue per
Le persone con alessitimia hanno un aspetto distante e freddo dovuto al fatto che mostrano una scarsa comunicazione, sia verbale che non verbale, che le rende poco loquaci e rigide
Rivelano una mancanza di empatia verso le altre persone, non essendo in grado di riconoscere le emozioni altrui
Possono avere reazioni impulsive e sproporzionate a causa di questa difficoltà nell'identificare le proprie emozioni
Quando parliamo con una persona che soffre di alessitimia, si è soliti notare che non è in grado di cogliere le battute, l’ironia o i doppi sensi. Ciò è dovuto all’incapacità di usare la fantasia o pensare in astratto
Nella sfera interpersonale hanno poche capacità sociali e molte difficoltà a stabilire e mantenere legami affettivi
Inoltre, è stato dimostrato che possono mostrare una mancanza di desiderio sessuale
Sono spesso indecise a causa della mancanza di introspezione che rende loro difficile identificare le proprie motivazioni
Come in altri tipi di disturbi, ci sono persone che presenteranno tutti i sintomi e ci saranno casi in cui chi è affetto da alessitimia mostra solo una leggera difficoltà nell'identificare le proprie emozioni.
La comparsa di questo disturbo può essere causata da alcuni deficit neurologici o situazioni avverse.
Un altro fattore determinante è l'assenza di sufficienti indicazioni verbali rispetto alle emozioni vissute dalla persona durante l'infanzia.
A volte la condizione è innata altre volte no.
L’alessitimia primaria, risponde a cause biologiche, come ad esempio alcuni deficit neurologici, fattori ereditari o che appaiono come conseguenza di malattie come la sclerosi multipla o il Parkinson.
Vi è poi la cosiddetta alessitimia secondaria, che si presenta quando una persona che ha subito qualche esperienza traumatica nel corso della propria vita, ne soffre come parte di un disturbo da stress post-traumatico.
L'alessitimia secondaria può comparire anche in concomitanza ad altri disturbi, come depressione, disturbi alimentari e dipendenze. Allo stesso modo, potrebbe essere dovuto a un disturbo nell'apprendimento emotivo della persona.
Il sostegno della famiglia e dell'ambiente più prossimo è essenziale per aiutare questi pazienti, sia durante la terapia che durante il trattamento.
Questa incapacità di esternalizzare induce a somatizzare, il che si riflette nel loro stato fisico, e genera un'elevata sofferenza emotiva che non sanno come definire, e che impedisce l’autoregolazione.
Per questo è fondamentale e necessario che possano contare su un supporto.