Sanihelp.it – Il rallentamento del transito intestinale è un problema che riguarda moltissime persone e che viene definito comunemente intestino pigro. Si tratta di una condizione che nella maggior parte dei casi non deve destare preoccupazione ma che può rivelarsi alquanto debilitante, specialmente se si cronicizza. Non riuscire ad evacuare correttamente e con una giusta frequenza infatti comporta conseguenze spesso spiacevoli ed è dunque importante trovare il modo di risolvere il problema.
Vediamo insieme quali sono i sintomi tipici dell’intestino pigro, da quali fattori può essere causato e che rimedi adottare per alleviare tale disturbo.
Intestino pigro: cos’è e come riconoscerlo
Quando si parla di intestino pigro si fa riferimento ad una condizione che determina un rallentamento del transito intestinale, con conseguente difficoltà nell’evacuazione. Coloro che soffrono di tale disturbo non riescono dunque a scaricarsi correttamente. L’intestino pigro non è una patologia vera e propria, quanto piuttosto una condizione che può presentarsi in varie forme: occasionale, acuta oppure cronica.
I sintomi tipici di questo disturbo sono prima di tutto difficoltà nell’evacuazione, associata a gonfiore addominale, senso di pienezza e mal di pancia. Spesso chi soffre di intestino pigro lamenta anche nausea e mal di stomaco, alitosi e la sensazione di non riuscire a svuotare completamente l’intestino con l’evacuazione.
Le cause dell’intestino pigro
Il rallentamento del transito intestinale può essere causato da molteplici fattori, nella maggior parte dei casi di natura ambientale. Talvolta però l’intestino pigro è dovuto ad una patologia specifica, come la sindrome del colon irritabile.
Va precisato sin da subito che spesso il rallentamento del transito intestinale è del tutto fisiologico: è il caso delle persone anziane o delle donne in gravidanza. Il corpo va incontro ad alcuni cambiamenti importanti, che incidono sulla motilità intestinale provocando dei cambiamenti a livello di evacuazione.
Quando non si tratta di una condizione fisiologica, l’intestino pigro è dovuto spesso a fattori ambientali. L’alimentazione è tra le cause più comuni di stipsi, perché naturalmente quello che si mangia influenza in modo significativo la consistenza delle feci e lo stesso si può dire dell’assunzione di liquidi. Le persone che bevono poca acqua tendono a soffrire maggiormente di intestino pigro. Questa condizione tende ad acutizzarsi se si abbina un eccessivo consumo fibre e una scarsa assunzione di liquidi.
Anche la sedentarietà può essere una causa di tale condizione, perché il movimento stimola la motilità intestinale e favorisce dunque l’evacuazione.
In alcuni casi però l’intestino pigro è dovuto ad una patologia specifica, come la sindrome del colon irritabile che provoca proprio episodi di stipsi, spesso alternati ad altri di diarrea.
In ultimo anche l’utilizzo di particolari farmaci, soprattutto se in modo continuativo.
Intestino pigro: cure e rimedi
Per risolvere il problema dell’intestino pigro è necessario prima di tutto capire quale sia l’origine di tale disturbo. Se infatti la causa viene identificata in una patologia specifica potrebbe essere necessario curare prima quella.
In tutti i casi però, chi soffre di intestino pigro può alleviare i sintomi e favorire una corretta motilità intestinale regolando il proprio stile di vita. Seguire una dieta bilanciata, privilegiando alimenti ricchi di fibre, bere almeno 2 litri di acqua al giorno, fare movimento aiuta di certo moltissimo. Se il problema dovesse risultare difficile da risolvere l’assunzione di fermenti lattici o di lassativi osmotici non è quasi mai controindicata.