Sanihelp.it – Nascono i primi ambulatori di musicoterapia: prenderanno avvio in tre cliniche dell’Istituto Neurotraumatologico Italiano di Roma: Villa Dante di Guidonia (Roma), Villa Alba Fonte Nuova di Fonte Nuova (Roma) e Villa Alba Veroli di Veroli (Frosinone).
«La musicoterapia – spiega la dottoressa Maria Emerenziana D’Ulisse, psicologa, psicoterapeuta, docente presso il Corso di specializzazione in MT del Conservatorio de L’Aquila e membro del direttivo dell’Associazione italiana professionisti della Musicoterapia – è una disciplina scientifica applicata ad aree diverse, proprie dell’essere umano, come quella cognitiva, comportamentale ed emotivo-affettiva. Il presupposto di fondo è utilizzare il linguaggio corporo -sonoro-musicale quale valido strumento espressivo e comunicativo in alternativa al linguaggio verbale».
«La musicoterapia diventa, quindi, un’attività clinica che, sviluppando una relazione tra terapista e utente, favorisce l’espressione, l’integrazione e l’elaborazione dei bisogni e dei vissuti della persona, insieme all’acquisizione di nuove modalità di comunicazione con se stesso, con il proprio nucleo familiare e con il mondo esterno, al fine di migliorarne la qualità della vita».
«Questa metodica – precisa la dottoressa Maria Nicoletta Aliberti, neuropsichiatra infantile – non si pone l’acquisizione di competenze musicali specifiche. È una metodologia che si affianca ad altre di tipo medico, psicologico e sanitario in un quadro di presa in carico globale del paziente. L’intervento, quindi, deve potersi integrare nel progetto educativo già in atto, per contribuire al lavoro riabilitativo attraverso l’utilizzo di tecniche di osservazione, di ascolto e di intervento.
In generale può trovare maggiore spazio nei casi in cui il problema del paziente coinvolga gli aspetti della comunicazione, ma anche dell’attenzione in genere e del ritardo psicomotorio, con particolare riferimento a deficit di coordinazione fine e grosso-motoria».
Come avviene il percorso dei piccoli utenti dell’ambulatorio in musica? «La presa in carico prevede un momento di valutazione individuale per verificare che siano presenti i prerequisiti per lo svolgimento di un percorso terapeutico efficace. Anche la famiglia viene coinvolta nel momento valutativo e, se necessario, anche nello svolgimento del processo musicoterapico».
Ma il ruolo della musicoterapia è stato rivalutato di recente anche in altri ambiti, quali la riabilitazione cognitiva degli anziani e quella fisica dei disabili gravi,quelli con gravemente compromesse le funzioni neuro-motorie (in questo secondo caso la musicoterapia avviene spesso in acqua).
La musica è terapeutica anche in caso di stress, depressione e disturbi dell’umore, perché comporta il rilascio di endorfine responsabili di sensazioni positive quali euforia e ottimismo, è utile per rinforzare il sistema immunitario, perché favorisce livelli adeguati di linfociti T, influenza la forza muscolare e l’elasticità delle articolazioni. Largamente conosciuta e apprezzata, infine, è la sua applicazione in gravidanza.
Naturalmente, ogni genere musicale possiede un proprio potenziale di guarigione.