Sanihelp.it – Era l'estate del 2002 quando la papaia di Montagnier, come venne poi chiamata, arrivò nelle mani di papa Giovanni Paolo Il. Il professor Luc Montagnier, già salito agli onori della cronaca per aver isolato nel 1983 il virus dell’Hiv, incontrò sua Santità durante un’udienza privata in Vaticano, ma si trovò di fronte un papa affaticato, afflitto dal morbo di Parkinson.
Gli consigliò dunque l’estratto di papaia fermentata, che anche lui assumeva con regolarità e somministrava ai propri pazienti per rinforzare le difese immunitarie.
La FPP, o Fermentend Papaya Preparation (preparato a base di papaia fermentata), è un prodotto 100% naturale che risulta efficace nella cura di tutte quelle malattie provocate dallo stress ossidativo, un fenomeno complesso che porta all'invecchiamento precoce delle cellule dell'organismo e spiana la strada a malattie degenerative, come il morbo di Parkinson.
La papaia fermentata rientra di una nuova classe di trattamenti, detti nutraceutici o alimenti funzionali, che non sono farmaci, ma hanno proprietà terapeutiche. Queste sono dovute all'incontro tra le proprietà della papaina, l'enzima contenuto nel frutto, e il processo di fermentazione, una tecnica millenaria, del tutto naturale, che arricchisce gli alimenti di sostanze (in questo caso di ATP, adenosina trifosfato), che svolgono funzioni fondamentali per le cellule dell'organismo.
Non è un'alternativa ai farmaci ma, assunta come integratore alimentare, è in grado di stimolare il sistema antiossidante e possiede un effetto immunostimolante. È quindi utile non solo per assicurare un’integrazione di sostegno in malattie importanti come il Parkinson ma anche, dopo i 45 anni, per ritardare gli effetti dell’invecchiamanto e, a tutte le età, per fare prevenzione stagionale contro influenze, virus e altri malanni.
Può essere una terapia di sostegno importantissima anche nei malati di Aids, in cui le complicanze da immunodeficienza spesso sono causa di morte.
A questo proposito sono stati compiuti di recente alcuni studi che evidenziano come l'uso di questo prodotto nei malati di Parkinson aiuti a migliorare le funzionalità motorie compromesse dalla malattia e a ridurre l'indice di malattia del 50%. Secondo il professor Ubaldo Bonuccelli, direttore del Dipartimento Neuroscienze dell’Università di Pisa e Past President LIMPE (Lega Italiana per la lotta contro la Malattia di Parkinson), che ha partecipato ai lavori: «L'assunzione di sostanze ad attività antiossidante può aiutare molto a rallentare la progressione della malattia».
Analoghe ricerche si sono compiute su individui affetti da Aids: la papaia si è dimostrata in grado di potenziare il sistema immunitario, migliorando la qualità della vita di questi malati.
Anche a fronte di queste nuove evidenze scientifiche, l'azienda produttrice di FPP in Italia, la Named, ha deciso di garantire ai malati di Aids e Parkinson uno sconto del 30% sul prezzo di FPP – Fermented papaya preparation, l'unico prodotto disponibile nel nostro Paese e testato da ricerche scientifiche (33 lavori pubblicati su Med Line).
Se pensiamo che un anno di assunzione quotidiana di FPP arriva a pesare sulle tasche dei malati per oltre 1.400 euro, con il ribasso il prodotto costerà 2,8 euro al giorno, poco più di 1.000 euro l’anno. È sufficiente presentare in farmacia il cartellino dell’esenzione, per accertare la propria condizione di malattia e ottenere l'acquisto agevolato.