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Meno dolore dal dentista con l’ipnosi

È basata sulla conversazione

Sanihelp.it – Che stress andare dal dentista! Il dolore, il pensiero di mettersi nelle mani di un altro, il contatto con gli strumenti, il rumore del trapano e gli odori dello studio provocano a molti sensazioni davvero spiacevoli. Il 75% dei malati sono spaventati, il 20% riporta sintomi somatici e il 15% ha l’ansia. Grazie all’ipnosi, però, l’approccio con l’odontoiatra può cambiare in modo significativo e il malato può essere molto più collaborativi e rilassato.


«Utilizziamo principalmente la metodica conversazionale – spiega il dottor Giancarlo Di Bartolomeo, odontoiatra, psicoterapeuta e Direttore del M. Erickson Institute di Torino – una metodica ipnotica che si avvale del linguaggio verbale e non verbale, che porta il malato a una trance normalmente superficiale, ma già più che sufficiente per svolgere il lavoro.

Viene mantenuto un dialogo tra l’odontoiatra e la persona, che quindi è sempre cosciente, vigile e in grado di rispondere prontamente allo specialista. Viene semplicemente guidato in uno stato di rilassamento tale da rendere più agevole e proficuo il lavoro nel cavo orale».

L’ipnosi conversazionale è il processo attraverso il quale è possibile indurre una trance ipnotica durante una semplice conversazione. È frutto di un metodo specifico applicato al linguaggio, in grado di influenzare positivamente le persone che ascoltano.

Concepita dallo psicoterapeuta Milton Erickson l'ipnosi conversazionale, tecnicamente ipnosi ericksoniana, è molto simile a una normale conversazione, utilizza vari espedienti (modulazione della voce, aggiustamenti visivi, gesti, linguaggio del corpo, pause) per catturare l'attenzione dell'ascoltatore, tenendolo concentrato sulle proprie parole, con il risultato finale di influenzarne le decisioni a livello profondo.

«La metodica si inserisce in modo naturale nel contesto della seduta dedicata, per esempio, alla terapia canalare, con il risultato di abbreviare i tempi di lavoro e diminuire sensibilmente l’aspettativa e la percezione del dolore», spiega il dottor Di Bartolomeo.

Al congresso della Società Italiana di Endodonzia di Bologna, gli specialisti formati presso il Milton Erickson Institute hanno sottolineato i vantaggi di questa tecnica riscontrati nei malati, in particolare quelli che presentano un intenso riflesso faringeo o adulti e bambini con fobia dentale, magari causata da traumi precedenti.


«Diminuzione della paura e dell’ansia, diminuzione dell’aspettativa e della percezione del dolore, sono solo alcuni dei vantaggi che i malati traggono da questa metodica – prosegue l'esperto – A essi sono poi strettamente correlati altri aspetti positivi per l’odontoiatra, che otterrà una maggiore compliance, riuscirà a completare in minor tempo attività terapeutiche impegnative e infine avrà capacità di recupero elevate, per poter svolgere al meglio il lavoro di endodonzia».

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