Sanihelp.it – Circa l’80% delle persone tra i 25 e i 65 anni presenta limitazioni nel movimento, formicolii, contratture muscolari, rigidità articolari e dolori vertebrali irradiati all’anca o al braccio.
«Nella maggioranza dei casi c’è una compromissione di vertebre, disco intervertebrale, legamenti, muscoli o nervi spinali – spiega il dottor Dario Lucchetti, specialista in Medicina fisica e riabilitazione e primario del Reparto di riabilitazione della Divisione Istituto Neurotraumatologico Italiano di Grottaferrata (Roma) – Talvolta, però, il dolore è di origine funzionale e non è rilevabile con esami radiologici perché scatenato da fattori come obesità, debolezza muscolare, scarsa flessibilità, traumi, lavoro professionale, ambienti freddo-umidi, stress psicologici, sedentarietà e soprattutto squilibri posturali».
«In questi casi – prosegue Lucchetti – si può ricorre alla tecnica del Taping Funzionale Propriocettivo, una metodica naturale che negli ultimi anni ha trovato un ampio utilizzo in ambito sportivo e riabilitativo. Si basa sull'attivazione dei naturali sistemi neurologici e circolatori dell’organismo infatti, come dice il nome stesso, proviene dalla kinesiologia, cioè la scienza del movimento. Ai muscoli però non viene attribuito solamente il compito di muovere il corpo, ma anche il controllo della circolazione dei fluidi venosi e linfatici, temperatura corporea, eccetera».
Il Taping Funzionale è nato ufficialmente nel 1973 per mano del dottor Kenzo Kase, chiropratico giapponese, il quale ebbe l’idea di utilizzare un cerotto elastico per coadiuvare i muscoli nella loro funzione fisiologica. Da allora si è sviluppata una metodica di trattamento estremamente interessante nella gestione di patologie in ambito riabilitativo.
Il Taping neuromuscolare, agendo sui recettori cutanei, rilassa i muscoli, ripristina la scioltezza articolare, stimola la circolazione sanguigna (aiutando a eliminare l'eccesso di edema e/o emorragia tra la pelle e il muscolo) e riduce il dolore artro-muscolare. Inoltre, abbinato ad adeguate tecniche medico-riabilitative, è utile nella correzione di allineamento in caso di dislocazione di un'articolazione, dovuta alla tensione muscolare anormale, tramite il recupero della funzione e della fascia muscolare.
Il cerotto è privo di farmaci, traspirante e anallergico, pertanto non presenta controindicazioni né effetti collaterali e può essere usato anche in gravidanza. Va tenuto per tre, quattro giorni consecutivi e si può eseguire tutti i movimenti, farsi la doccia e lavarsi, poiché l’acqua non lo fa staccare.
Attenzione, però: solo i professionisti (medici, fisioterapisti e terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva) che hanno frequentato appositi corsi di formazione possono utilizzare questa tecnica. Il cerotto va applicato solo sotto la guida del professionista stesso.
«Il cerotto trova indicazione nella gestione delle più comuni patologie riguardanti l’apparato osteo-articolare, ma sempre nell’ottica di una cura integrata – precisa il dottor Lucchetti – ovvero non considerando il Taping come unico metodo, ma come uno strumento straordinariamente efficace se inserito nel giusto contesto riabilitativo».