Sanihelp.it – I benefici delle acque termali sono noti da più di 2.000 anni, ma solo da poco si sono iniziati a studiare gli effetti che i loro principi attivi hanno sull’organismo. In pratica, è necessario passare dalle prove empiriche a quelle scientifiche, per favorire lo sviluppo di soluzioni naturali per la prevenzione di numerose patologie causate dalla presenza di processi infiammatori cronici.
Tra le malattie che possono trarre più giovamento dai trattamenti termali, ci sono quelle reumatiche e quelle che colpiscono l'apparato respiratorio.
«Le rinosinusiti, caratterizzate da un processo infiammatorio delle cavità nasali e della mucosa dei seni paranasali, sono un problema molto diffuso – afferma il professor Alberto Staffieri, Direttore Clinica Otorinolaringoiatrica, Università degli Studi di Padova e autore di due studi di recentissima pubblicazione – Basti pensare che, dal punto di vista epidemiologico, affliggono ogni anno più di 31 milioni di nordamericani.
Le irrigazioni nasali con le differenti tipologie di acque termali sono considerate, a oggi, una cura diffusa, ma aspecificatamente raccomandata come trattamento aggiuntivo ai farmaci. Tuttavia, come emerge dagli studi, oggi sono disponibili certezze scientifiche che dimostrano come le acque termali abbiano delle proprietà farmacologiche positive nella cura di molte patologie».
In particolare uno studio pubblicato su American Journal of Otolaryngology, che ha analizzato 70 malati rinosinusitici cronici, non allergici e fumatori (abitudine che, com’è ben noto, determina modificazioni delle basse vie aeree ed effetti nocivi sul naso, i seni paranasali e l’epitelio olfattivo), ha dimostrato che chi è trattato con acque termali presenta una riduzione delle resistenze nasali e un aumento significativo del numero delle cellule ciliate, dimostrando che le irrigazioni nasali con acque termali arsenicali-ferruginose assicurano non solo una buona efficacia terapeutica, ma anche un ripristino delle caratteristiche di mucosa.
La terapia termale può rappresentare un’ utile terapia complementare anche per il trattamento della gonartrosi e una valida alternativa per i pazienti che hanno difficoltà a tollerare i farmaci.
«L’artrosi del ginocchio è una patologia ad ampio impatto epidemiologico, sociale ed economico: se solo in Italia ci sono circa 6 milioni di persone affette da artrosi, circa il 20% risulta di queste è affetto da artrosi del ginocchio», spiega la dottoressa Antonella Fioravanti, specialista in Reumatologia del Policlinico Le Scotte di Siena.
Lo studio, uscito su American Journal of Physical Medicine & Rehabilitation nel 2009, ha coinvolto 80 persone colpite da artrosi sintomatica del ginocchio. I risultato confermano l’efficacia clinica della fangobalneoterapia nel trattamento dell’artrosi sintomatica del ginocchio attraverso parametri validati dalla letteratura internazionale corrente.
Dimostrano inoltre la persistenza dell’efficacia terapeutica nel tempo (9 mesi), confermano la riduzione del consumo di farmaci sintomatici, l’alto grado di soddisfazione da parte del malato e la buona tollerabilità di questi trattamenti.