Sanihelp.it – Utilizzare le erbe e gli altri rimedi naturali in gravidanza potrebbe sembrare la scelta più sensata. Infatti, spesso molti medicinali sono controindicati durante l'attesa, e ci si potrebbe rivolgere sempre a coloro che operino nel campo dell'erboristeria e delle altre forme di cure alternative.
Tuttavia, queste scelte non sono scevre da rischi, e possono comportare dei pericoli per la mamma e per il bambino.
Iniziando proprio dalle erbe, ne esistono alcune in grado di provocare, ad esempio, contrazioni precoci, portando ad una nascita prematura del bambino. Si tratta di una serie di rimedi, come l'aloe, la frangula, il rabarbaro, la cascara e la senna. Queste preparazioni sono spesso utilizzate allo scopo di aiutare l'intestino, ma possono essere dannose per le mamme in attesa.
Anche l'iperico è controindicato, così come le preprazioni che aiutano a perdere peso, come quelle a base di fucus o di salice.
Ma non sono solo le erbe a poter provocare reazioni avverse. In molti casi si sconsiglia anche l'uso di oli essenziali da applicare sulla pelle, seppur diluiti. Questo accade, ad esempio, per il prezzemolo o per la salvia, ma in generale si sconsiglia di utilizzare gli oli essenziali anche durante l'allattamento, in quanto, se tossici, potrebbero passare al bambino attraverso il latte. L'utilizzo vietato è quello legato al contatto con il corpo: dall'ingestione all'applicazione tramite creme e altre diluizioni.
Infine, anche alcuni trattamenti, come quelli ayurvedici, sarebbero da evitare in gravidanza, soprattutto nel caso in cui si tratti di gravidanze a rischio. Infatti, tali manipolazioni vanno a modificare i fluidi, la concentrazione del sangue negli organi ed anche le stesse energie presenti nel corpo.